L’uragano Beryl, di categoria 5 (mai, nel mese di giugno, si era verificato un fenomeno atmosferico così intenso), si sta avvicinando alla Giamaica con venti a 265 chilometri orari, lasciando distruzione e morte nelle Antille orientali e lungo le coste del Venezuela. L’attuale bilancio, probabilmente provvisorio, è di sei morti (tre nell’arcipelago di Grenada, uno in quello di Saint Vincent e Grenadine, due in Venezuela, dove ci sono anche 5 dispersi) La Giamaica ha attivato il “Disaster Risk Management Act” e ha emesso un allarme uragano. Lo si legge nel bollettino diramato da Caritas Antille. Caritas e Catholic relief services (Crs) “hanno mobilitato squadre e risorse per sostenere le comunità colpite in tutta la regione, dimostrando il loro impegno nella preparazione e nella risposta immediata ai disastri naturali”.
L’impatto dell’uragano Beryl è stato significativo in diverse isole dei Caraibi. In Giamaica si prevedono condizioni pericolose per mercoledì e il governo ha attivato 892 rifugi di emergenza per proteggere la popolazione. In Dominica, la squadra di emergenza è stata disattivata dopo che la minaccia immediata dell’uragano è diminuita. A Santa Lucia sono state riaperte le scuole e le attività commerciali ed è in corso una valutazione per determinare l’entità dei danni. A Grenada si stanno valutando i danni nelle comunità colpite e a Carriacou sono stati distribuiti kit di emergenza. L’arcipelago di St. Vincent e Grenadine è stato fortemente colpito, con il 90% delle case gravemente danneggiate o distrutte e l’interruzione dei servizi elettrici e idrici.
Il Crs “sta fornendo supporto nello sviluppo di proposte di finanziamento e nel coordinamento logistico per garantire una risposta efficace. Una nave della solidarietà trasporterà le forniture di emergenza, tra cui teloni e filtri per l’acqua, da St. Lucia a Grenada. Inoltre, la Caritas e il Crs stanno lavorando a stretto contatto con le agenzie di emergenza nazionali per garantire una risposta coordinata ed efficace, attingendo alle loro competenze e risorse per assistere le comunità colpite”.
Le comunità costiere, i pescatori, gli agricoltori, le persone con mobilità ridotta, gli anziani e i bambini sono i più colpiti dall’uragano Beryl. Gli sforzi della Caritas e del Crs “sono concentrati nel rispondere ai loro bisogni immediati, fornendo riparo, acqua pulita e altre forniture essenziali”, oltre che “a fornire sostegno immediato e a lungo termine alle comunità colpite dall’uragano Beryl”.