Dopo l’annuncio della data di canonizzazione del beato Giuseppe Allamano, fondatore delle congregazioni missionarie della Consolata, che avverrà il 20 ottobre, Giornata missionaria mondiale, il vescovo di Roraima (Brasile), dom Evaristo Pascoal Spengler, ha pubblicato una nota indirizzata al popolo di Dio delle diocesi e ai missionari della Consolata. Nel messaggio esprime la sua gioia per il “lieto annuncio della canonizzazione del beato Giuseppe Allamano, fondatore dei missionari della Consolata, presenti nella nostra Chiesa di Roraima dal 1948”. Il vescovo ha ricordato che il miracolo è stato riconosciuto per intercessione del beato Allamano a favore dell’indigeno Yanomami Sorino, che vive nella diocesi di Roraima, a Missão Catrimani, una riserva indigena del popolo Yanomami di Roraima. Così suor Maria Da Silva Ferreira, missionaria della Consolata e testimone della guarigione, aveva raccontato il fatto al Sir, intervistata l’8 marzo 2021, quando si era aperta la fase diocesana per il riconoscimento del miracolo: “Era il 7 febbraio di 25 anni fa. L’indigeno Sorino, nella foresta, venne assalito da un giaguaro, che con forza gli strappò il cuoio capelluto. Ricordo che si ruppe in parte la scatola cranica, ci fu una fuoriuscita di materiale cerebrale, Sorino perse la vista, furono momenti di grande concitazione, chiamammo i medici e non si pensava di poterlo salvare. Iniziava in quei giorni la novena per il beato Giuseppe Allamano e lo invocammo per la guarigione di questa persona. Fu trovato improvvisamente guarito e già allora si gridò al miracolo”.
I missionari della Consolata arrivarono in Amazzonia nel 1948, precisamente a Roraima, nella regione settentrionale del Brasile al confine con Venezuela e Guyana. Fin dall’inizio si dedicarono all’accompagnamento delle comunità di questo territorio e gradualmente fecero un’opzione preferenziale per le popolazioni indigene delle attuali Terre Indigene Raposa-Serra do Sol e Yanomami.