“Esprimiamo gratitudine alla Dia e alla Direzione distrettuale antimafia di Roma per la poderosa operazione contro un sodalizio mafioso di Aprilia. Dalle carte dell’inchiesta emerge uno scenario terrificante nel quale criminalità organizzata ha costruito negli anni un potere di condizionamento della convivenza democratica nel territorio di Aprilia che richiede un risveglio delle coscienze ed un protagonismo dei cittadini nel contrasto alle mafie”. In una nota, Gianpiero Cioffredi, coordinatore regionale di Libera Lazio, commenta gli arresti di stamattina ad Aprilia. “Nel territorio di Aprilia coesistono da anni importanti organizzazioni criminali autoctone e consorterie di provenienza extra regionale, collegati alla ‘ndrangheta e al clan dei casalesi. Questa convivenza ‘pacifica’ ha portato a costituire uno straordinario laboratorio criminale nei comuni di Pomezia, Ardea, Anzio, Nettuno e Aprilia laddove le stesse consorterie criminali come testimoniato da molteplici indagini e sentenze hanno ‘mutuato’ dalle associazioni mafiose tradizionali il metodo mafioso e a tenere i rapporti con esponenti politici come dimostra in questa inchiesta il coinvolgimento nell’inchiesta del sindaco, dell’ex sindaco e un ex assessore comunale”, evidenzia Cioffredi, che annuncia: “Come Libera ci costituiremo parte civile nel processo e staremo accanto alle vittime di usura ed estorsione di Aprilia”.
“Le Istituzioni sostengono le reti civiche gli imprenditori onesti che vogliono spazzare via le collusioni, le timidezze, le banalizzazioni, le minimizzazioni e le culture della sopraffazione di cui si nutrono le mafie. La politica affronti seriamente il tema della propria vulnerabilità alle infiltrazioni mafiose e alle reti corruttive. Nel Lazio – conclude il coordinatore regionale di Libera – infatti negli ultimi anni tante sono le inchieste che hanno visto esponenti politici asserviti ai sistemi criminali. Adesso basta! È il tempo della corresponsabilità e del protagonismo dei cittadini che intendono costruire percorsi di speranza in grado di sconfiggere la rassegnazione ed essere protagonisti del cambiamento e restituire dignità ad un territorio oltraggiato dalle mafie”.