L’agenzia Onu World food programme (Wfp) esprime oggi gratitudine per il contributo di 12 milioni di euro da parte del governo italiano che aiuterà a fornire aiuti alimentari a Gaza: “Le famiglie sono ripetutamente sfollate e lottano per sopravvivere in condizioni di fortuna e a temperature molto alte”. Questo contributo rientra nell’iniziativa multistakeholder “Food for Gaza” del Ministero degli Affari Esteri italiano, insieme alle organizzazioni umanitarie – Fao, Wfp e la Federazione internazionale delle Società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa – e alla Protezione civile, che mira a rafforzare la collaborazione e facilitare l’accesso all’assistenza alimentare per alleviare le sofferenze della popolazione e migliorare la sicurezza alimentare nella Striscia di Gaza. “L’assistenza umanitaria è l’unica ancora di salvezza per centinaia di migliaia di famiglie a Gaza, con il conflitto e la profonda crisi umanitaria che continuano senza sosta – sottolinea il Wfp -. L’ultima valutazione sulla sicurezza alimentare di Gaza, pubblicata a giugno, dipinge un quadro drammatico della fame in corso, rilevando che il 96 per cento della popolazione si trova ad affrontare un’insicurezza alimentare acuta a livello di crisi o superiore (categoria IPC 3+), con quasi mezzo milione di persone in condizioni catastrofiche (Categoria IPC 5)”. “Siamo grati all’Italia per questa iniziativa Food For Gaza. Ogni azione volta ad alleviare le sofferenze della popolazione di Gaza è vitale. Le famiglie sono traumatizzate ed esauste. Dobbiamo tutti insieme lavorare per porre fine a questo conflitto, e ci impegniamo a lavorare con l’Italia per sostenere le comunità a Gaza non solo con assistenza umanitaria ma anche speranza in questo momento di bisogno”, ha detto Rania Dagash-Kamara, direttrice esecutiva aggiunta del Wfp. I recenti ordini di evacuazione a Khan Younis, Rafah e Gaza City hanno provocato i maggiori sfollamenti da ottobre 2023, costringendo i punti di distribuzione alimentare a chiudere e a spostarsi. Al momento, sono operativi 13 panifici dei 18 sostenuti dal Wfp – sette a Deir al Balah, quattro a Gaza City e due nel nord di Gaza. Le famiglie faticano a conservare un senso di normalità e i danni ai servizi sanitari, alle scuole e alla produzione alimentare minacciano un’intera generazione.