Pubblicata oggi la relazione annuale sul controllo dell’applicazione del diritto dell’Ue, adottata dalla Commissione europea. Lo scorso anno, l’esecutivo europeo ha avviato 529 nuove procedure di infrazione e ha archiviato oltre 1.000 casi per non conformità dell’azione degli Stati con il diritto dell’Ue. Nel 95% dei casi, le situazioni si sono risolte nella fase iniziale della procedura di infrazione e si è proceduto all’archiviazione. Invece sono state deferite alla Corte 82 procedure di infrazione ed è stato chiesto alla Corte di imporre sanzioni pecuniarie agli Stati coinvolti, in 45 di questi 82 casi. “Si tratta di un record nell’ultimo decennio, che dimostra la determinazione della Commissione nel far rispettare il diritto dell’Ue”, dice la nota di Bruxelles che accompagna la pubblicazione della relazione. Per altro verso la Commissione fornisce anche orientamenti pratici su come comprendere e applicare aspetti specifici del diritto dell’Ue per promuovere la conformità al diritto dell’Ue e ha definito modalità per migliorare il recepimento delle direttive. Al luglio 2024 risultano aperte circa 1500 procedure di infrazione. E oggi la Commissione ha adottato un nuovo pacchetto di decisioni di infrazione, su temi quali l’ambiente, gli affari marittimi, le migrazioni, l’energia e i trasporti; sono state inviate 86 lettere di costituzione in mora e 34 pareri motivati, e sono stati deferiti alla Corte di 14 casi.