“Sia garantita la piena partecipazione dei cittadini, senza violare i diritti umani di coloro che vogliono esprimersi attraverso il voto”. La richiesta arriva dalla Conferenza venezuelana dei religiosi (Conver), che ha diffuso ieri un comunicato in vista delle elezioni presidenziali del 28 luglio. Un messaggio che fa propria l’analisi elaborata recentemente dall’Episcopato. Nella nota si auspica un processo elettorale “in pace e armonia, che ratifichi il legittimo diritto di vivere in democrazia”. Proseguono i religiosi: “Come cittadini e cristiani, siamo segnati dal desiderio di vivere la fratellanza universale dei figli e delle figlie di Dio proclamata da Gesù Cristo. Questo desiderio si è storicamente concretizzato nella ricerca del bene comune e nella costruzione di modelli di convivenza che garantiscano il godimento dei diritti umani e la pace sociale”. Da qui, l’invito ad “assumere e difendere il nostro diritto costituzionale di scegliere con libertà di coscienza e di decidere con responsabilità i destini del nostro Paese”. Per questo motivo, “vi invitiamo a partecipare liberamente e attivamente alle elezioni presidenziali del 28 luglio, il che implica per i cittadini vigilare e difendere il proprio voto con senso civico e nel rispetto del quadro costituzionale”.
I religiosi hanno chiesto ai venezuelani di non distrarsi e di non “cadere nel gioco di coloro che vogliono seminare paura e confusione per smobilitare la cittadinanza”, perché “coltivare la pace interiore, la sanità e la forza d’animo è un segno visibile della nostra fede, che non ammette la via della violenza”. Viene sottolineato, infatti, che “la democrazia – sempre perfettibile – è un sistema politico che garantisce la costruzione dello Stato di diritto in armonia con i nostri più profondi desideri di giustizia e fraternità”. Ieri, il presidente venezuelano Nicolas Maduro, in un’intervista a “El País”, ha ridimensionato le dichiarazioni dei giorni scorsi, stigmatizzate dal presidente brasiliano Lula e da altre figure istituzionali della sinistra latinoamericana (aveva paventato un “bagno di sangue” in caso di sconfitta), e ha affermato: “Se Edmundo González vince, andremo serenamente all’opposizione”.