Il Gruppo di esperti sui diritti umani in Nicaragua delle Nazioni Unite, come informa il sito indipendente Despacho 505, ha presentato un nuovo rapporto che documenta la persecuzione religiosa in Nicaragua, in cui rivela che il regime di Daniel Ortega ha sottoposto sacerdoti cattolici e leader di altre confessioni cristiane a torture e trattamenti degradanti, tenendoli prigionieri nelle celle del complesso di polizia “Evaristo Vásquez” della Direzione dell’assistenza giudiziaria (El Nuevo Chipote) e del Sistema penitenziario nazionale “Jorge Navarro” (La Modelo). “Questi atti – si legge nel rapporto – includono: lunghi interrogatori; minacce; nudità forzata; divieto di comunicare con altri detenuti; porzioni di cibo inadeguate e in alcuni casi inferiori a quelle dei detenuti comuni; illuminazione artificiale continua; condizioni di isolamento costante e di detenzione in isolamento”.
Gli esperti delle Nazioni Unite che hanno analizzato i fatti concludono che le pratiche crudeli e degradanti commesse dalla polizia “sono stati atti deliberati e sono stati eseguiti con l’intenzione di infliggere gravi dolori o sofferenze, sia fisiche che mentali, ai membri della Chiesa cattolica e di altre confessioni cristiane, oppositori o percepiti come tali”. L’obiettivo di questo tipo di metodi di tortura sarebbe stato applicato allo scopo di ottenere informazioni, punire, intimidire o costringere le vittime, o per discriminare le vittime. Il lavoro investigativo include anche altre gravi violazioni dei diritti dei membri delle Chiese cristiane, come la privazione della nazionalità, le deportazioni, le persecuzioni, le detenzioni arbitrarie, le confische, tra le altre.
La responsabilità diretta, si legge nel rapporto, è dello Stato nicaraguense, che “continua a commettere gravi, sistematiche e diffuse violazioni dei diritti umani, basate su un modello di discriminazione politicamente motivata contro i membri della Chiesa cattolica e di altre confessioni cristiane, oppositori del governo o percepiti come tali”.