L’esperienza delle “chiese cittadine” in Germania: luoghi di pastorale e spiritualità per l’incontro con la comunità, aperte a tutti sempre, con diverse offerte, a seconda delle richieste e delle possibilità. Come la chiesa cittadina di Coblenza, dove opera la teologa Christiane Schall, ufficiale pastorale qualificato che lavora da dieci anni nell’ex chiesa dei gesuiti e, insieme alla psicologa Monika Kilian, è responsabile del contenuto, della progettazione del programma e dell’offerta liturgica. “Vogliamo mantenere aperto questo spazio ecclesiale, che invita le persone a stare con noi e a familiarizzare con la spiritualità cristiana”, spiega la teologa. La chiesa cittadina di Coblenza è uno dei circa 120 progetti di chiese cittadine in Germania che si sono uniti in una attiva rete ecumenica. Le molteplici strutture e lo scambio con i colleghi protestanti arricchiscono e ispirano, sottolinea Schall. A Coblenza è passato un anno da quando i padri di Arnstein hanno lasciato la chiesa, dove gestivano le liturgie e le attività pastorali. Poiché la Chiesa cittadina non è una chiesa parrocchiale, non ci sono servizi domenicali regolari e nessuna pastorale parrocchiale per comunioni, battesimi o cresime. Ma i sacerdoti dell’area pastorale di Coblenza partecipano alla pastorale delle confessioni e, insieme ad altri operatori a tempo pieno e volontari, garantiscono un’offerta di presenza affidabile. In questo luogo la Chiesa può essere “trovata” e “avvicinata” personalmente, spiega Schall: è un segno distintivo della Citykirche il fatto che venga percepita come un luogo ospitale. Tra le attività figurano serate di teatro e di lettura, mostre d’arte e concerti. “Alcuni eventi ci vengono trasmessi dall’ufficio culturale della città”, riferisce Kilian, e qualche anno fa qui si è svolta addirittura una serata di tango nell’ambito della “Notte delle chiese aperte” di Coblenza. “Per un evento come questo vengono qui diverse centinaia di persone”, dice felice Kilian.