Partiranno il 1° settembre i lavori di Casa Futuro, il mega-progetto dell’architetto Stefano Boeri che dovrà riconsegnare ad Amatrice l’area dell’Istituto “Don Minozzi”, fortemente danneggiato dal sisma del 2016. Lo rende noto un comunicato del Comune. Il progetto di ricostruzione del complesso si sviluppa attorno a quattro corti – ciascuna destinata ad una funzione specifica. L’architettura di Casa Futuro prevede un uso virtuoso delle macerie e delle terre di scavo e tiene conto della sostenibilità energetica e ambientale dei fabbricati, ad esempio attraverso un ampio uso di pannelli fotovoltaici e di una particolare attenzione al recupero e riciclo delle acque meteoriche. Il sindaco di Amatrice, Giorgio Cortellesi, commenta: “Si tratta di un’ottima notizia che giunge al termine di un processo molto complicato, causato dalla rescissione del contratto della ditta che aveva vinto l’appalto. Con strategie mirate e grazie al concorso attivo e collaborativo con le istituzioni, la Struttura commissariale e la Regione Lazio, siamo riusciti a riavviare quello che è a pieno titolo il più grande cantiere privato del Cratere e che farà da collettore e volano alla ripartenza anche sociale ed economica del nostro territorio”. “Non è stato facile, dato l’aumento esponenziale dei costi – aggiunge Cortellesi – Casa Futuro, in quanto cantiere privato e di proprietà di una onlus, come noto, non ha potuto beneficiare degli incentivi fiscali previsti dal 110, ma alla fine abbiamo trovato la soluzione più adatta e coerente con le difficoltà incontrate”. “L’auspicio come amministratore – ha concluso il sindaco – è che la sua ricostruzione non resti una scatola vuota. Casa Futuro, fermo restando il suo valore di opera innovativa per funzioni, materiali e processi di lavorazione, andrà comunque riempita di contenuti e ‘vestita’ nel vero senso del termine. Urge quindi, una pianificazione programmatica condivisa”.