“È una pronuncia storica che mette a nudo le azioni criminali di Israele, che hanno negato i diritti dei palestinesi per decenni. Ogni aspetto dell’occupazione è illegale: gli insediamenti e le azioni dei coloni, negare l’accesso all’acqua e l’uso delle risorse naturali palestinesi. La Corte internazionale di giustizia non lascia spazio ad alcun dubbio sul fatto che Israele ha annesso illegalmente ampie parti della Cisgiordania e di Gerusalemme Est e che i palestinesi devono essere risarciti per quanto commesso dal 1967”. Così Sally Abi Khalil, direttore regionale di Oxfam per il Medio Oriente, ha commentato il parere consultivo espresso ieri dalla Corte internazionale di giustizia sulle conseguenze legali delle politiche attuate da Israele nei Territori occupati palestinesi, compresa Gerusalemme Est.
“La Corte ha confermato inoltre che Israele sta attuando una vera e propria apartheid in Cisgiordania e a Gerusalemme Est, che è uno dei più gravi crimini internazionali”, ha aggiunto Abi Khalil: “Per questo, adesso è più che mai urgente porre fine all’occupazione, smantellando gli insediamenti e consentendo la completa autodeterminazione del popolo palestinese”. “La comunità internazionale non può continuare a ignorare le sentenze riguardanti le politiche illegali e le pratiche disumane attuate da Israele”, ha denunciato il direttore regionale di Oxfam per il Medio Oriente, secondo cui “il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite deve agire prima possibile per porre fine all’impunità di cui Israele ha goduto per decenni”.