Costa Rica: vescovi preoccupati per aumento di violenza e omicidi, “non possiamo accettare che siano inevitabili”

“Guardiamo con dolore al gran numero di omicidi che si sono accumulati, molti dei quali riguardano giovani, legati al traffico di droga o alla criminalità organizzata. La perversità e la capacità organizzativa con cui vengono perpetrati si stanno aggravando. Si osserva un’elevata persistenza di casi di violenza tra le mura domestiche, dove le principali vittime sono donne, bambini e anziani.  A ciò si aggiunge la violenza nelle scuole, nei luoghi di lavoro, sulle strade e in molti altri contesti”. Lo scrive, in un messaggio al paese, la Conferenza episcopale della Costa Rica (Cecor), sempre più preoccupata per l’aumento della violenza e degli effetti del narcotraffico nel Paese, fino a pochi anni fa tra i più sicuri del Continente. “Come Chiesa – si legge nella nota -, siamo consapevoli della gravità di questo problema, che tende dolorosamente a diffondersi nel tempo e in molte direzioni, e ci uniamo quindi alla ricerca di vie di unità e di pace per affrontare questa complessa situazione”.

I vescovi segnalano che i fattori coinvolti nella violenza sono molteplici. “Non è distribuita in modo uniforme, né socialmente né geograficamente. Si concentra soprattutto dove la vulnerabilità espone le persone a un maggiore afflusso di fattori nocivi”. Di fronte a questo panorama, secondo la Cecor, è giunto il momento di chiedersi: “Vogliamo normalizzare gli atti di violenza, accettando che siano inevitabili? Vogliamo continuare ad accettare che il dolore di tanti fratelli e sorelle sia ridotto a mera statistica o spettacolo mediatico? Riconosciamo che nelle nostre comunità ci sono grandi manifestazioni di bontà, gentilezza e solidarietà che contrastano con tanto dolore. Credenti e non credenti vogliono condizioni sociali che ci permettano di vivere in dignità e libertà, di vivere senza paura. Esortiamo ancora una volta i funzionari pubblici di tutte le istituzioni della Repubblica a non lesinare gli sforzi per adottare le misure appropriate e ad affrontare in profondità questo problema urgente”.

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