Diocesi: Venezia, torna la Festa del Redentore. Questa sera inaugurazione del ponte votivo, domenica messa solenne e benedizione alla città

Foto Patriarcato Venezia/SIR

Torna a Venezia, come di consuetudine, la grande Festa, religiosa e civile, del Santissimo Redentore. Questa sera alle 20, presso la Riva delle Zattere allo Spirito Santo, il patriarca Francesco Moraglia interverrà all’inaugurazione del ponte votivo galleggiante con le autorità civili e militari. Come ogni anno, mons. Moraglia benedirà il ponte disteso sul canale della Giudecca e poi lo attraverserà con le altre autorità cittadine. Domenica sera, alle 19, il patriarca presiederà la messa solenne nella basilica del Redentore, al termine della quale vi sarà un momento di adorazione del Santissimo Sacramento e la benedizione eucaristica alla città dalla scalinata del sagrato.
La celebrazione, alla quale parteciperanno le Autorità cittadine, il Capitolo metropolitano, le IX Congregazioni del clero veneziano, le Scuole grandi, gli Ordini e le Comunità religiose veneziane, sarà trasmessa in diretta televisiva su Antenna 3 (canale 10) e sulla pagina Facebook del settimanale diocesano “Gente Veneta”.
Questa grande Festa, preceduta da una notte di veglia detta “La notte famosissima”, è stata istituita per voto solenne del senato e del popolo di Venezia a seguito della pestilenza che flagellò la Serenissima tra il 1575 e il 1577 causando quasi 50mila vittime, più di un terzo della popolazione. Il senato veneto, il 4 settembre 1576, deliberò che il doge Alvise I Mocenigo dovesse pronunciare per tutti il voto di erigere una chiesa dedicata al Signore Gesù Cristo invocato con il titolo di Santissimo Redentore, affinché liberasse la città dalla pestilenza. Ogni anno, secondo la promessa, la città avrebbe reso onore a Cristo nella basilica votiva che si sarebbe costruita, nell’anniversario del giorno in cui fosse stata dichiarata libera dal contagio. Il 13 luglio 1577 la pestilenza fu definitivamente debellata e si decise di festeggiare ogni anno la liberazione dalla peste la terza domenica di luglio, con una celebrazione religiosa e una festa popolare. Per questo venne edificato, su progetto di Andrea Palladio, il tempio votivo che ora sorge alla Giudecca.

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