Parlamento Ue: sostegno a Von der Leyen da Popolari e Socialdemocratici. Bardella (Patrioti) attacca, “difendere identità degli Stati”

Manfred Weber (Foto Parlamento europeo)

(Strasburgo) “Un confronto acceso e ricchissimo”. È la stessa Ursula Von der Layen a definire così il dibattito con i parlamentari europei dopo il suo lungo discorso, durato più del doppio di quanto calendarizzato nel serrato programma di interventi, per chiedere la riconferma alla guida della Commissione europea fino al 2029. I primi a prendere la parola sono stati i capidelegazione degli otto gruppi parlamentari. Innanzitutto, Manfred Weber a nome dei Popolari (Ppe). “Siamo europeisti convinti”, ha esordito, ricordando l’eredità di Alcide De Gasperi, Konrad Adenaur e Robert Schuman. Dal Ppe un sostegno convinto a un secondo mandato Von der Layen, descritta come la “scelta giusta”, per un’Europa “forte, unita, determinata, moderna”. Dai Popolari la richiesta di trasparenza economica, sostegno alla pace (di fronte ai conflitti in Ucraina e Medio Oriente), politiche per l’uguaglianza di genere, un’economia verde che non penalizzi imprese e agricoltura e una gestione dei flussi migratori dove “a decidere non siano i trafficanti di esseri umani”.

Convinto anche il sostegno dei Socialdemocratici (S&D) illustrato da Iraxte Garcìa Pérez. “Benvenuta nella casa dell’Europa che vuole la pace e il progresso, contro i nazionalismi che portano ai conflitti”, ha esordito Pérez ricordando l’impegno a contenere l’avanzata delle destre estreme, ma invitando anche a fare un esame di coscienza sul perché queste abbiano riscosso tanto consenso. Da S&D il “sì” a un secondo mandato che favorisca la crescita e la competitività europea, basandosi su un “pilastro sociale vigoroso”, per affrontare temi come “disuguaglianze, povertà, crisi degli alloggi, gap salariale, differenza e violenza di genere”. Anche per i socialdemocratici una richiesta di trasparenza su bilancio e difesa, con un forte appello per risoluzioni di pace in Ucraina e Gaza. “Presidente – ha concluso Pérez –, lei sa qual è il lato giusto della storia”.
Di tutt’altro tono l’intervento dei “Patrioti per l’Europa” con Jordan Bardella, che ha espresso una bocciatura netta per la rielezione di Von der Layen, elencando una lunga serie di “no” (dal Green Deal alla politica migratoria) e affermando che il futuro dell’Europa deve basarsi sulla “sovranità degli Stati, che vogliono proteggere e difendere la loro identità”. Nessuna indicazione di voto, invece, da Nicola Procaccini, di Ecr (Conservatori e riformisti europei). Non è mancato, però, un passaggio polemico rivolto direttamente a Von der Layen: “Il suo futuro è nelle mani di chi ha perso le elezioni”, e ha citato Verdi, Socialisti e i liberal di Macron.

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