Il volontariato diventa protagonista anche nel nuovo Servizio di pronto intervento sociale (Spis), il servizio avviato in Toscana che risponde in modo celere alle situazioni non procrastinabili come i casi di violenza familiare o di fragilità sociale in genere. Questa mattina è entrato in servizio, nella sede della Misericordia di Livorno, il primo turno dell’Unità territoriale per le emergenze di servizio sociale (Utess) composto non solo da assistente sociale e assistente di base, ma anche – per la prima volta – da un volontario o volontaria della Misericordia. “L’impegno in questo campo rappresenta anche per noi una nuova frontiera; un nuovo servizio per un bisogno nuovo, che vede ancora una volta la pronta risposta delle Misericordie toscane”, dice Alberto Corsinovi, presidente della Federazione regionale delle Misericordie della Toscana. Livorno è la prima delle 16 Utess già attive in Toscana a sperimentare questa presenza ed ha già formato un gruppo di volontari, selezionati tra quanti hanno dimostrato di possedere qualifiche, esperienza specifica, capacità e attitudine per svolgere al meglio questo servizio; presto però i volontari saranno attivi – spiega una nota – in tutti i coordinamenti della regione, offrendo il loro supporto nella capacità di risposta alle situazioni più delicate dal punto di vista sociale. A salutare questa mattina l’avvio del nuovo assetto del servizio è arrivato a Livorno anche il direttore regionale delle Misericordie, Filippo Pratesi. “Le Misericordie dimostrano capacità di risposta ai tanti bisogni della persona, che essi siano sanitari o sociali, o di altra natura” spiega Benedetta Ferreri, responsabile formazione della Federazione Misericordie della Toscana: “un’adeguata formazione consente ai nostri volontari di integrarsi nelle squadre territoriali in modo collaborativo, empatico, a supporto dei professionisti. Un servizio ulteriore quindi, che vede i volontari giallociano della Toscana sempre più presenti dove ci sono delle criticità e dove occorre aiuto”. “Siamo onorati e orgogliosi di cogliere questa nuova opportunità”, ha detto Gabriele Vannucci, direttore della Misericordia di Livorno: “Negli anni passati le sorelle e i fratelli della Misericordia di Livorno hanno scelto di mettersi al servizio delle marginalità e vulnerabilità che purtroppo ogni giorno è un fenomeno sempre più in aumento e questo sperimentazione ci vedrà sempre più vicini alla nostra comunità”.