Quaranta buone pratiche messe in atto dalla Chiesa, nelle sue diverse espressioni, rivolte a migranti, rifugiati, vittime di tratta. Sono quelle presentate nel rapporto pastorale sulle migrazioni “Liberi di scegliere di migrare o di restare”, elaborato dal dipartimento di Scienze politiche e Relazioni internazionali della facoltà di Scienze Sociali dell’Università Cattolica Argentina (Uca), in collaborazione con il Dicastero del Vaticano per il Servizio dello Sviluppo umano integrale, che ha richiesto la ricerca all’ateneo argentino. Lo studio è stato presentato da Diego Ferreyra, direttore della ricerca, e María Delfina Camusso, coordinatrice.
Sulla base dell’indagine sulle attività pastorali, le iniziative o i servizi forniti nella regione durante l’anno 2022 da istituzioni e organizzazioni cattoliche a rifugiati, richiedenti asilo, migranti e vittime della tratta di esseri umani, dunque, sono state individuate, selezionate e sistematizzate 40 buone pratiche. Si tratta di azioni che contribuiscono alla costruzione di società inclusive, promuovendo l’interculturalità e l’accesso a un lavoro dignitoso e ben retribuito, principalmente legato all’accesso alla salute, alla casa e a un’alimentazione adeguata. Sono state identificate e incluse anche le iniziative di collaborazione transnazionale tra istituzioni della Chiesa cattolica in diversi Paesi, che cercano di superare la frammentazione delle risposte.
Il rapporto fa parte di una più ampia iniziativa della Sezione Migranti e Rifugiati in quattro regioni: Africa, Europa, America Centrale-Messico-Caraibi e Sudamerica. Il lavoro di raccolta delle informazioni attraverso interviste virtuali è stato svolto nel periodo maggio-novembre 2022, e sono state individuate più di 120 azioni di accompagnamento e assistenza pastorale inquadrate nei termini sopra citati. Di queste, sono stati selezionati 40 progetti e buone pratiche che mirano a proteggere e promuovere il cosiddetto “diritto a non dover migrare”.