“Le nostre organizzazioni rendono omaggio al coraggio delle persone che hanno testimoniato e reso possibile, attraverso le loro parole, portare alla luce queste realtà. Noi gli crediamo, sappiamo che questi atti intollerabili hanno lasciato il segno e siamo dalla loro parte”. Queste le parole utilizzate in un comunicato da Emmaüs International, Emmaüs France e la Fondazione Abbé Pierre riguardo agli atti “gravi” di violenza o molestie sessuali commessi dall’Abbé Pierre, tra la fine degli anni ’70 e il 2005. Le tre organizzazioni hanno deciso di rendere pubblico il Rapporto. “Questi fatti – si legge nel comunicato – riguardano dipendenti, volontarie e benefattrici di alcune delle nostre organizzazioni aderenti, o giovani donne dell’entourage personale dell’abate Pierre”. Un anno fa Emmaüs France ha ricevuto una denuncia di violenza sessuale commessa dall’abate Pierre su una donna. Una delegazione del Movimento Emmaus ha incontrato la vittima e raccolto la sua testimonianza. A seguito di questo incontro, Emmaüs International, Emmaüs France e la Fondazione Abbé Pierre hanno avviato un lavoro di ascolto interno per stabilire se altri eventi simili avrebbero potuto verificarsi. Guidato da Caroline De Haas, del gruppo Egaé, questo lavoro ha permesso di raccogliere le testimonianze di sette donne che denunciano comportamenti che possono essere simili ad aggressioni sessuali o atti di molestie sessuali commessi dall’abate Pierre tra la fine degli anni ’70 e il 2005 Uno di loro era minorenne (16-17 anni) al momento dei primi fatti. “Secondo il gruppo Egaé è ragionevole pensare che ci siano altre persone colpite, in proporzioni difficili da stimare”, scrivono le organizzazioni Emmaus. “Queste rivelazioni – prosegue la nota – scuotono le nostre strutture, all’interno delle quali la figura dell’Abbé Pierre occupa un posto di rilievo. Ognuno di noi conosce la sua storia e il suo messaggio. Queste azioni cambiano profondamente il modo in cui guardiamo a un uomo noto soprattutto per la sua lotta contro la povertà, la miseria e l’esclusione”. “Il Movimento Emmaüs combatte ogni forma di violenza e intende denunciare atti inaccettabili commessi da una persona che ha avuto un ruolo importante nella sua storia. Lo dobbiamo alle vittime. Lo dobbiamo anche a tutti coloro che, da più di 70 anni, quotidianamente portano avanti l’azione del Movimento. Condividiamo il loro dolore e la loro rabbia, ma anche la loro determinazione a continuare a lavorare, ogni giorno, per costruire un mondo più giusto e unito”. Il Movimento Emmaus fa quindi sapere di aver messo a punto da oggi “un sistema di raccolta di testimonianze, strettamente confidenziali, rivolto a persone che sono state vittime o testimoni di comportamenti inaccettabili da parte dell’Abbé Pierre. Gestito dal gruppo Egaé, questo sistema permetterà alle persone che lo utilizzano di essere ascoltate, se lo desiderano in modo anonimo, guidate e sostenute”.