Un detenuto accolto in una comunità parrocchiale per piccoli interventi e lavori di manutenzione. È quanto è accaduto grazie alla convenzione tra la Casa circondariale di Cremona e la parrocchia di Sant’Ambrogio. Protagonista dell’iniziativa di accoglienza e di servizio di pubblica utilità un detenuto del carcere cremonese. A raccontare la storia è TeleRadio Cremona Cittanova in un articolo rilanciato sul sito web della diocesi.
Dopo mesi di “studio”, viene spiegato, è stato individuato e accolto in parrocchia un detenuto che ha prestato, con molta disponibilità, il proprio servizio, fino al mese di luglio. “La comunità è stata informata e coinvolta nel riconoscimento della presenza – ha spiegato il parroco di Sant’Ambrogio, don Paolo Arienti –, un volontario l’ha affiancato e ne abbiamo parlato anche al Grest, nella settimana dedicata al viaggio di Dante in Purgatorio come esempio di riparazione e giustizia efficace”. Un progetto realizzato con la collaborazione e il costante contatto con la Casa circondariale, grazie alla mediazione del cappellano, don Roberto Musa. “Un esperimento ben riuscito che ha dato un po’ di luce. E che intendiamo ripetere alla ripresa dell’anno pastorale”, ha annunciato don Arienti, convinto che “sarebbe bello parlarne: c’è buona prassi di collaborazione sul territorio e di occasioni di speranza nella concretezza del tessuto di una comunità. Diversi adulti lo hanno incrociato… e i più giovani hanno sentito la sua storia”.