Perù: rinnovata convenzione tra la Chiesa e il Consiglio penitenziario per l’accompagnamento spirituale dei detenuti

In una cerimonia tenutasi nel carcere Virgen de Fátima di Chorrillos, il presidente della Conferenza episcopale peruviana, mons. Miguel Cabrejos Vidarte, e il presidente del Consiglio penitenziario nazionale dell’Istituto penitenziario nazionale (Inpe), Javier Llaque Moya, hanno firmato giovedì 11 luglio l’estensione dell’accordo tra le due Istituzioni, che sarà valido per quattro anni, con possibilità di rinnovo. L’obiettivo di questo accordo è promuovere, incoraggiare e sviluppare l’accompagnamento spirituale e le attività complementari legate al trattamento e alla risocializzazione delle persone private della libertà, ospitate in tutte le carceri del Paese, attraverso la pastorale carceraria promossa dalla Commissione per l’azione sociale (Ceas) nelle diverse giurisdizioni ecclesiastiche.
Mons. Cabrejos ha esortato i detenuti a “imparare a perdonare se stesse per poter perdonare gli altri”. Ha anche sottolineato che delle 68 carceri del Paese, 60 hanno rappresentanti della pastorale carceraria, tra cui volontari e cappellani. Ha anche ringraziato tutti gli operatori pastorali che, in generoso silenzio, servono per il bene dei nostri compagni di carcere. “L’amore di Dio che li sostiene e li incoraggia nel loro servizio ai più deboli, rafforzi e accresca questo ministero di speranza che essi svolgono ogni giorno tra i detenuti”, ha concluso, citando le parole del Santo Padre.
A sua volta, il presidente dell’Inpe, Javier Llaque, ha sottolineato che la popolazione carceraria, in Perù, continua a crescere in modo sproporzionato e attualmente raggiunge i 98.000 detenuti, il che rivela le condizioni di sovraffollamento delle nostre prigioni. “L’accompagnamento fornito dalla Pastorale carceraria è di vitale importanza per i detenuti”, ha affermato.

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