Papa Francesco: all’Angelus, “pace a tutte le popolazioni che sono oppresse dall’orrore della guerra”

“Il Vangelo non si annuncia da soli, no: si annuncia insieme, come comunità, e per questo è importante saper custodire la sobrietà: saper essere sobri nell’uso delle cose, condividendo le risorse, le capacità e i doni, e facendo a meno del superfluo. Perché? Per essere liberi: il superfluo ti fa schiavo. E anche perché tutti abbiano ciò che serve a vivere in modo dignitoso e a contribuire attivamente alla missione; e poi essere sobri nei pensieri, essere sobri nei sentimenti, abbandonando i preconcetti, abbandonando le rigidità che, come bagagli inutili, appesantiscono e intralciano il cammino, favorendo invece il confronto e l’ascolto, e rendere così più efficace la testimonianza”. Lo ha detto ieri Papa Francesco recitando l’Angelus in piazza San Pietro. Se ognuno va per conto suo se ciò che conta sono solo le cose, ha detto Papa Francesco, – che non bastano mai –, “se non ci si ascolta, se prevalgono l’individualismo e l’invidia – l’invidia è una cosa mortale, un veleno! – l’aria si fa pesante, la vita difficile, e gli incontri diventano più occasione di inquietudine, di tristezza e di scoraggiamento che occasione di gioia. Cari fratelli e sorelle, comunione e sobrietà sono valori importanti per la nostra vita cristiana: comunione, armonia tra noi e sobrietà sono valori importanti, valori indispensabili per una Chiesa che sia missionaria, a tutti i livelli”. “Possiamo chiederci, allora: io sento il gusto di annunciare il Vangelo, di portare, là dove vivo, la gioia e la luce che vengono dall’incontro con il Signore? – ha chiesto il Pontefice -. E per farlo, mi impegno a camminare assieme agli altri, condividendo con loro idee e capacità, con mente aperta, con cuore generoso? E infine: so coltivare uno stile di vita sobrio, uno stile di vita attento ai bisogni dei fratelli? Sono domande che ci farà bene fare. Maria, Regina degli Apostoli, ci aiuti ad essere veri discepoli missionari, nella comunione e nella sobrietà di vita. Nella comunione, nell’armonia tra noi e nella sobrietà di vita”. Il Papa ha poi concluso l’Angelus auspicando che “la Madre di Dio, che dopodomani celebreremo come Beata Vergine del Monte Carmelo, doni conforto e ottenga la pace a tutte le popolazioni che sono oppresse dall’orrore della guerra. Per favore, non dimentichiamo la martoriata Ucraina, la Palestina, Israele, Myanmar”.

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