“Carissimi turisti, italiani e stranieri, giovani e adulti, famiglie, a nome di tutta la Chiesa che è in Rimini desidero augurarvi un buon periodo di vacanza, di riposo e di serenità”. Si apre con queste parole il messaggio che il vescovo di Rimini, mons. Nicolò Anselmi, rivolge alle persone che trascorreranno parte dell’estate 2024 sul territorio della diocesi.
Nel testo – tradotto anche in inglese, francese e tedesco – il presule spiega che “la sera del 29 giugno, giorno della festa dei Santi Pietro e Paolo, sul portocanale di Rimini, insieme ad alcune centinaia di persone, abbiamo vissuto un momento di preghiera (dal titolo ‘Un mare di pace. Rotte e destinazioni per la pace’) pensando a tutte le persone che visiteranno la nostra terra”. “Dal piazzale del molo, con un unico sguardo è possibile vedere Cattolica, Misano, Riccione, tutte le località balneari di Rimini, Igea Marina, Bellaria e San Mauro Mare, abbracciare tutte le aree interne, le nostre belle colline”, aggiunge mons. Anselmi, evidenziando che “la preghiera rivolta a Dio è stata per ciascuno di noi, per voi turisti e per coloro che vi accolgono negli alberghi, nelle spiagge, nei ristoranti, nei bar, nei negozi”.
“Le nostre comunità cristiane – assicura il vescovo – sono tutte impegnate ad offrire, per chi lo desidera, occasioni di preghiera, di celebrazione della Santa Messa, del Sacramento della Confessione, di momenti di fraternità, di riflessione, di cultura, di svago. Ringrazio i sacerdoti, i diaconi, i religiosi e i laici che con generosità animano le parrocchie e tutte le realtà cristiane presenti in diocesi.
Dio è amore; la natura, il mare e la sabbia, il cielo, le stelle, i prati, gli alberi e i fiori sono un suo dono; la Parola di Dio, i Sacramenti, la Chiesa sono un suo dono. Gli amici, i parenti, i compagni di divertimento sono un suo dono”.
“La diocesi di Rimini, secondo i bisogni del mondo e i desideri di Papa Francesco, è impegnata per la pace e la carità in tanti e differenti ambiti: sociale, missionario, a favore di chi vive una situazione di povertà, dei profughi, di chi ha vissuto o sta vivendo la realtà del carcere, di chi è caduto e vuole uscire dalle dipendenze della droga, dell’alcool, del gioco d’azzardo, di chi è solo”, conclude mons. Anselmi, ricordando che “Papa Francesco, in attesa del Giubileo del 2025, ha chiesto di prepararci con la preghiera. Preghiamo insieme per un mondo di pace, più bello e fraterno, più accogliente per tutti”.