“Guide coraggiose e sicure per il popolo di Dio e pastori portatori di speranza in epoche storiche buie per la società civile”. A definire così i santi patroni della città, Ermacora e Fortunato, è stato il vescovo di Udine, mons. Riccardo Lamba, nell’omelia pronunciata ieri sera durante i Primi vespri dei Santi Ermacora e Fortunato, patroni dell’Arcidiocesi udinese, della città di Udine e della regione Friuli-Venezia Giulia. “Ermacora, Fortunato e Benedetto, in modi diversi, continuano a dirci: il Signore Gesù Crocifisso e Risorto è la nostra unica Speranza, per cui vale la pena dare la propria vita!”, ha esclamato il presule, secondo il quale “anche noi stiamo vivendo un’epoca difficile, con grandi e veloci trasformazioni, caratterizzata da conflitti armati disseminati, al punto da parlare di terza guerra mondiale a pezzi; da una ricerca miope, cinica e sfrenata di interessi prevalentemente personali e di ristretti gruppi di potere; da continue e gravi violazioni della dignità delle persone, come le violenze sulle donne e sulle persone fragili nel mondo del lavoro; da un mancato rispetto dell’ordine del creato”. In questo contesto così complesso, ha concluso il vescovo, “siamo tentati di perdere la speranza, ma i Santi Patroni e San Benedetto continuano ad invitarci a riporre la nostra speranza in Gesù Cristo come l’unico Salvatore del mondo, alla cui opera di salvezza siamo chiamati a collaborare tutti insieme, nessuno escluso, come anche loro hanno fatto nelle loro epoche, attraverso il dono totale della loro vita”.