Sanità: Fnomceo-Censis, “boom fuga medici da Ssn. Contro liste d’attesa incentivare medici italiani. No a contratti temporanei”

Contratti temporanei in decollo, retribuzioni reali in picchiata: lavorare nel Servizio sanitario non è più attrattivo per i medici italiani, molti dei quali fuggono dal Servizio sanitario nazionale. Eppure otto italiani su dieci sono convinti che se in questi anni il Ssn ha retto, lo si deve all’impegno straordinario dei medici che lo hanno puntellato con sforzo individuale, in condizioni difficili e senza un ritorno economico adeguato. A fotografare la situazione – e a proporre soluzioni – è il nuovo Rapporto Fnomceo-Censis, “Il necessario cambio di paradigma nel Servizio sanitario: stop all’aziendalizzazione e ritorno del primato della salute”, presentato questa mattina a Roma in occasione del convegno “Dall’economia al primato della persona”, organizzato dalla stessa Federazione nazionale ordini medici chirurghi e odontoiatri.
L’84,5% degli italiani – si legge nel report – è convinto che avere troppi medici con contratti temporanei, intermittenti indebolisce la sanità. L’87,2% reputa prioritario migliorarne le condizioni di lavoro, perché sono la risorsa più importante della sanità. Per il 92,5% occorre assumere subito medici e infermieri nel Servizio sanitario, per dare un taglio rapido alle liste di attesa. Per circa l’85% degli italiani è prioritario incentivare i medici italiani, piuttosto che reclutare medici da altri Paesi. L’urgenza di avere più medici è indotta dalla pressione sul Servizio sanitario: negli ultimi 24 mesi, direttamente o tramite familiari, ben il 44,5% degli italiani ha sperimentato situazioni di sovra-affollamento in reparti ospedalieri o in strutture sanitarie.

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