“La salute è una funzione con 5 variabili: sanità, stili di vita, condizioni di lavoro, ambiente e strutturazione sociale; è quindi necessaria un visione globalista per non scaricare tutte le responsabilità sulla sanità”. Lo ha detto questa mattina l’economista Stefano Zamagni, intervenuto al convegno “Dall’economia al primato della persona. Cambiare il paradigma per rilanciare il Servizio sanitario nazionale”, in corso a Roma per iniziativa della Fnomceo (Federazione nazionale medici chirurghi e odontoiatri). Di “bellissima occasione per riflettere sulla centralità della persona, sul percorso di cure e sulla capacità di sacrificio del personale sanitario”, ha parlato il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. Per Francesco Maietta, responsabile area consumi, mercati e welfare del Censis, “non ci sarà una sanità efficiente e per tutti se non saranno create le condizioni per un’espansione del numero di medici, convinti che val la pena lavorare in modo permanente nel Servizio sanitario”. Di qui alcune “indicazioni operative molto precise, da intendersi come altrettante priorità: avere più medici con retribuzioni più gratificanti in linea con quelle di un numero consistente di paesi europei; impegnare più risorse pubbliche per ampliare la capacità di erogare prestazioni e accogliere pazienti in una sanità alle prese con gli effetti dell’intenso invecchiamento della popolazione” e infine “ridare centralità al medico restituendogli quell’autonomia decisionale sulle prestazioni appropriate che oggi è limitata dai molteplici vincoli di budget e da altri lacci e lacciuoli imposti dal primato dell’economia esito dell’aziendalizzazione”.