La Commissione esecutiva della Conferenza episcopale argentina (Cea) ha informato i vescovi della conferma dell’avvio di una nuova indagine sulla morte del defunto vescovo di San Nicolás, mons. Carlos Ponce de León, avvenuta nel 1977, durante la dittatura militare, all’epoca frettolosamente archiviata come incidente stradale. La nota porta le firme del presidente della Cea, mons. Oscar Ojea, dei vicepresidenti, mons. Marcelo Colombo e mons. Carlos Azpiroz Costa, e del segretario generale, mons. Alberto Bochatey.
Dopo aver richiamato una risoluzione della Camera Federale di Rosario del 23 febbraio 2023, sottolinea che “si può avviare una nuova indagine per chiarire la morte del ricordato vescovo di San Nicolás. Mentre si avvicina la data della morte del nostro fratello nell’episcopato, il vescovo Carlos Horacio Ponce de León, eleviamo una preghiera a Dio per il suo riposo eterno e desideriamo che la giustizia raggiunga tutta la verità su quanto accaduto l’11 luglio 1977”.
Una recente sentenza della Cassazione argentina, ha annullato la prima sentenza che dichiarava ‘incidente’ la circostanza in cui l’allora vescovo di San Nicolás fu trovato morto, lasciando aperta l’indagine per chiarire la causa della morte. In pratica, la Camera di Cassazione federale ha confermato l’annullamento del frettoloso processo che nel 1978 aveva stabilito che il vescovo era morto accidentalmente a causa di un incidente stradale. In un nuovo processo, sarà possibile procedere contro le autorità militari che prestavano servizio a San Nicolás, per aver provocato la morte del vescovo nell’ambito del terrorismo di Stato. Potrà anche essere utilizzato il nuovo materiale probatorio, raccolto nel processo investigativo aperto nel 2004. È provato, infatti, che il vescovo di San Nicolás aveva subito continue minacce e che, nonostante fosse consapevole del rischio che correva, non ha cambiato il suo atteggiamento di sostegno ai parenti dei desaparecidos e di denuncia delle autorità militari di San Nicolás.