“C’è purtroppo ancora poca conoscenza e molta diffidenza, resta fondamentale perseverare con l’informazione e la sensibilizzazione affinché non venga meno un così indispensabile contributo”. Mons. Marco Tasca, arcivescovo di Genova, si affida alle colonne de Il Cittadino per sensibilizzare le persone a firmare per l’8 per 1000 alla Chiesa cattolica (l’articolo è anche on line https://www.ilcittadino.ge.it/Comunita-diocesana/Rendiconto-fondi-8xmille-un-impegno-di-trasparenza). “Quanto ricevuto dalla Cei e quanto a sua volta ripartito – spiega il presule – è stato documentato con la massima trasparenza, dalle richieste alla rendicontazione finale comunicata agli uffici centrali, non solo perché dovuto ma per una giusta comunicazione a coloro che, con la loro firma, hanno collaborato ad incrementare la disponibilità economica dell’8×1000”.
Nello specifico, quest’anno la diocesi di Genova ha ricevuto dalla Cei € 1.248.204 per interventi caritativi, € 1.311.688 per le esigenze di culto e la pastorale e € 1.019.405 per il restauro e la conservazione dei beni culturali. Il timore del pastore della chiesa genovese è che in futuro i proventi dei fondi dell’8 per mille non siano più sufficienti a coprire le spese sostenute e gli interventi caritativi messi in campo fino ad ora. I fondi dell’8×1000, infatti, si stanno riducendo, anno dopo anno. Se da un lato, infatti, il calo del 2024 era ampiamente previsto dal momento che quest’anno sono stati ricevuti i proventi riferiti al 2021, anno condizionato dalla pandemia di Covid-19, dall’altro lato, il rischio è che sempre meno persone decidano di devolvere il proprio 8 per 1000 alla Chiesa cattolica. Qualche settimana fa, sempre dalle colonne de Il Cittadino di Genova, l’economo diocesano mons. Andrea Parodi aveva ricordato che “il giorno che non avessimo più questa disponibilità, dovremmo abbandonare strutture e opere che oggi, per la loro funzione e la loro utilità, riusciamo a mantenere, e che rischiano di non esserci più”.