“Per quanto riguarda il superbonus del 110% siamo riusciti a mantenere fino al 31 dicembre 2025 la possibilità nel solo cratere di poterlo unire al ‘contributo sisma’; questo perché in quei territori il 110% non è un orpello ma una misura che ha consentito di superare la bolla inflattiva. Il governo ha dato un plafond di 330 milioni di euro per il 2024. Finora abbiamo registrato richieste per 121 milioni, quel che rimano lo utilizzeremo per mantenere inalterato il meccanismo fino al 31 dicembre”. Lo ha affermato questa mattina Guido Castelli, commissario straordinario per la Riparazione e la ricostruzione sisma 2016, durante la presentazione del Rapporto sulla ricostruzione del Centro Italia con dati aggiornati a maggio 2024.
Sul fronte della ricostruzione il commissario ha rivendicato che “dopo diverse false partenze stiamo andando avanti”. Certo, ha chiarito, “dobbiamo fare di più”. E ha sottolineato che, sul fronte di quella privata, la “logica di programmazione” è stata quella di prendere in considerazione “prima coloro che hanno perso la prima casa”. Di solito “la ricostruzione pubblica è sempre la bestia nera”, ha rilevato Castelli, snocciolando i dati che invece parlano del “95% degli interventi sbloccati, il 66% in fase di progettazione mentre i lavori sono partiti nel 28% dei casi”.
Sono 455 le scuole per le quali è prevista la ricostruzione mentre sugli edifici di culto “siamo riusciti a dare una sterzata grazie anche al ministro Sangiuliano con il quale è stato sviluppato un protocollo per irrobustire i ruoli tecnici delle Soprintendenze”. In particolare si è passati in un anno dall’11,8% al 13,3% di interventi conclusi e dal 2,2% al 9,4% di lavori iniziati.
Castelli si è poi soffermato su “tre situazioni che meritano particolare evidenza”: Amatrice, Arquata del Tronto e Castelluccio di Norcia. Per la prima “eravamo tanto indietro” ma “stiamo davvero prendendo il toro per le corna e siamo riusciti ad avviare i lavori per il nuovo municipio, quelli per la chiesa del Suffragio e per la chiesa dell’Immacolata. C’è tanto da fare, manteniamo umiltà e determinazione. Ma il prossimo 24 agosto vogliamo presentare qualcosa di concreto”. Arquata del Tronto e Castelluccio di Norcia “sono luoghi iconici per i quali abbiamo sviluppato progetti particolarmente innovativi” con l’intento di “costruire meglio”. “Saranno due luoghi tra i più sicuri del mondo”, ha assicurato Castelli prima di parlare di “Next Appennino”, il cui valore complessivo è pari a 1,78 miliardi. L’obiettivo è quello di “costruire un Appennino contemporaneo, geloso e capace di custodire la tradizione ma capace anche di agganciare la modernità”. Ciò sarà possibile con “città e paesi sicuri, sostenibili e connessi” – attraverso il finanziamento di strade, connessioni digitali e comunità energetiche rinnovabili – e con il “rilancio economico e sociale”. Un laboratorio nel Centro Italia che “vuole diventare una proposta per il rilancio delle aree interne in quanto tali”. Questo perché “secondo i dati diffusi dal Cresme – ha osservato – la ricostruzione sta migliorando i saldi demografici, seppur impercettibilmente. Ma c’è un’inversione di tendenza apprezzabile”.