Settimana sociale: mons. Trevisi (Trieste), “aiuti a maturare il desiderio di essere più protagonisti, più attivi, più partecipi”

“Dobbiamo vivere i giorni della Settimana sociale come un respiro per una missione ancora più grande che ci deve vedere tutti un po’ più protagonisti”. Lo afferma il vescovo di Trieste, mons. Enrico Trevisi, in un’intervista al Sir nell’imminenza della 50ª Settimana sociale dei cattolici in Italia che sarà ospitata nel capoluogo giuliano dal 3 al 7 luglio.
“Sarà bello poter fare un’esperienza di Chiesa, di una Chiesa sinodale nella quale ci si ascolta, si partecipa, si cresce insieme. Penso che questo dovrebbe essere il lascito più bello: una bella esperienza di Chiesa che è più grande di noi, che siamo sempre un po’ tentati dall’essere autoreferenziali, di ripiegarci un po’ sulle nostre idee o sulle cose che già stiamo facendo. Spero che questi giorni ci lascino questo grande regalo, questo grande risultato”, l’augurio del vescovo di Trieste. Ad accogliere i partecipanti “una terra di frontiera e pertanto, come comunità civile ma anche come comunità cristiana, ci troviamo a confronto continuo con la differenza, l’alterità”, spiega il presule, aggiungendo che qui “c’è stato un imparare di nuovo a costruire una convivenza di pace, di rispetto reciproco”.
“Mi auguro che le persone – chi parteciperà alle piazze tematiche, chi come volontario, chi si è preparato con la preghiera o con la propria partecipazione ad eventi che abbiamo fatto a livello diocesano piuttosto che nelle diverse comunità – maturino il desiderio di essere più protagonisti, più attivi, più partecipi, sia nella vita civile come anche in quella ecclesiale”, l’auspicio di mons. Trevisi che rivela come “stiamo vivendo questi giorni con grande gioia per un grande dono immeritato”. In pochi giorni Trieste accoglierà il presidente della Repubblica, che aprirà i lavori della 50ª Settimana sociale, e di Papa Francesco, che li concluderà. “La visita del Papa, se non ci fosse stata la Settimana sociale dei cattolici, non l’avremmo avuta. E siamo molto contenti per il prossimo incontro con il Santo Padre”, commenta il vescovo. I lavori saranno dedicati ai temi della democrazia e della partecipazione: “Siamo coscienti che gli indici della partecipazione sia alle elezioni come alle attività ecclesiali, tante volte sono in negativo, c’è una diminuzione di presenze, di attività, di compartecipazione”, osserva mons. Trevisi. “Per cui ci aspettiamo che il presidente della Repubblica, tutto l’adattamento della Settimana fino alla conclusione con il Papa ci aiutino a ritrovare le ragioni buone che portano a rimetterci in gioco nel costruire la città, nel costruire la Chiesa”.

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