La Fraternità di Emmaus e il Centro di spiritualità “Luigi e Zelia Martin” sono i promotori di una serie di eventi in preparazione alla festa liturgica dei santi Luigi e Zelia Martin, genitori di Santa Teresa di Gesù Bambino. Le celebrazioni si terranno nei giorni 5, 6, 7 e 12 luglio presso la cappella Santi Luigi e Zelia, situata all’interno della Cittadella della Carità “don Enrico Smaldone” ad Angri, in via Adriana 18.
“Il matrimonio dei santi Luigi e Zelia, genitori di Teresa di Gesù Bambino, fu celebrato nella chiesa di Notre-Dame di Alençon (Francia) il 13 luglio del 1858. Erano trascorsi appena tre mesi dal loro primo incontro sul Ponte Saint Léonard e quello fu solo l’inizio di una preziosa avventura familiare che è giunta fino a noi come modello di santità per gli sposi”, dichiara don Silvio Longobardi, custode della Fraternità di Emmaus.
I santi Luigi e Zelia sono stati canonizzati da Papa Francesco il 18 ottobre 2015 e la loro spiritualità rappresenta un punto di riferimento per molte famiglie in cammino, ma non solo perché si offrono spunti interessanti sia per i giovani sia per presbiteri e consacrati.
La cappella loro dedicata che si trova in Angri è stata la prima chiesa al mondo dedicata alla famiglia Martin. È stata inaugurata e consacrata il 26 marzo 2012 dal card. José Saraiva Martins ed è la prima opera che la Fraternità di Emmaus ha realizzato in questo spazio così ampio che la diocesi di Nocera Inferiore-Sarno ha affidato al movimento.
Tutta la Settimana sarà caratterizzata dal tema “Quando pregate dite Padre” per approfondire, in questo anno dedicato alla preghiera, in preparazione al Giubileo, il rapporto della preghiera in ogni stato della vita. Venerdì 5 luglio sarà la Giornata dedicata ai sacerdoti e alla vita consacrata; sabato 6 luglio la Giornata dedicata agli sposi e ai fidanzati che si preparano alle nozze; domenica 7 luglio la Giornata dedicata ai giovani; venerdì 12 luglio la festa liturgica dei danti Luigi e Zelia Martin con rito “Commissioni per il Cielo” (celebrazione conclusiva animata dagli sposi vedovi e dalle famiglie con i figli in cielo).
“Volendo guardare alla vita di una famiglia come ad una casa possiamo dire che quella di Luigi e Zelia era una casa decisamente ricca di stanze. Abbiamo quella dell’attesa, quella della sofferenza, quella dell’educazione dei figli. Ma in assoluto la stanza della preghiera è stata quella più abitata. Entrando nella stanza della preghiera si scopre il loro stare davanti a Dio, da dove nasce la loro fede e dunque, la ragione della loro santità”, afferma Giovanna Pauciulo, responsabile per quest’anno dell’organizzazione degli eventi.