“Il vaccino contro la pandemia dell’indifferenza è il volontariato”. Con queste parole forti don Alberto Conti, direttore della Caritas diocesana di Trivento, ha aperto l’incontro di fine anno per tutti i volontari Caritas della diocesi di Termoli-Larino sul tema “Tutto è possibile”. Il tema prende spunto dal Rapporto di Caritas Italiana sul volontariato in cui, all’analisi quantitativa su chi sono e cosa fanno i volontari Caritas, se ne aggiunge una qualitativa sulla dimensione valoriale e civile del servizio. È proprio su questa dimensione che don Alberto Conti ha posto l’accento sottolineando lo stretto nesso tra l’essere volontari e l’essere cittadini attenti e responsabili, costruttori di relazioni significative con i beneficiari e capaci di “parresia”, ovvero della denuncia delle situazioni di povertà.
Partendo dal brano del Vangelo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, il sacerdote ha poi sottolineato l’importanza della fraternità che, dal mettere insieme ciò che si ha, diventa occasione di dialogo e di amicizia e della corresponsabilità, sottolineata dal fatto che Gesù non agisce da solo, ma si serve dei cinque pani e dei due pesci di un ragazzo. “Il vero miracolo – ha affermato – non è tanto la moltiplicazione, ma la condivisione. Dal sentirsi amati da Dio nasce la sovrabbondanza dell’amore che ci fa dire che tutto è possibile”.
La relazione di don Alberto Conti è stata anche occasione per ricordare il gemellaggio della delegazione Caritas Abruzzo-Molise con la Caritas del Senegal, la guerra in Ucraina, in Palestina e tutti gli altri conflitti dimenticati la cui causa è anche da ricercarsi nella disparità di risorse ed opportunità tra Nord e Sud del mondo.