“La giustizia riparativa è un paradigma. Dobbiamo ripeterlo perché il cambiamento è difficile. Non è un modello e non è limitato a un sistema penale, se lavoriamo con le comunità riusciamo ad adottare il cambiamento”. Lo ha detto Patrizia Patrizi, ordinaria di psicologia giuridica e pratiche di giustizia riparativa presso l’Università di Sassari, presidente dell’European forum for restorative justice, durante il convegno sulla giustizia riparativa promosso dalla Caritas italiana, in corso oggi e domani a Roma. “Se agiamo in un certo modo – continua la docente – il messaggio passa. La maggior parte degli eventi italiani, presentati della scorsa edizione della settimana internazionale della giustizia riparativa, tenuta a Tallinn a novembre, sono stati organizzati da Caritas. I progetti hanno riscosso molto interesse. Bisognava iniziare e questo ha portato un cambiamento nel territorio italiano”. La docente spiega inoltre i passi necessari per attivare il paradigma della giustizia riparativa: “invece di allontanare ed escludere chi ci minaccia, occorre mettere insieme per alleviare la sofferenza attraverso il dialogo in tutti i luoghi della nostra vita”; “mettere le persone in grado di esprimere la propria capacità, attraverso la consapevolezza che la responsabilità di uno sollecita la responsabilità di un altro”. In conclusione aggiunge: “con il contributo di tutti riusciamo a raggiungere l’efficacia collettiva”.