“Il presbitero deve essere contrassegnato dal dono incondizionato di sé”: lo ha affermato l’arcivescovo di Reggio Emilia-Guastalla, mons. Giacomo Morandi, nell’omelia della solenne concelebrazione presieduta nel pomeriggio di domenica 2 giugno nella cattedrale di Reggio Emilia per l’ordinazione di due sacerdoti: don Antonio Franco e don Claudio Boretti.
Mons. Morandi, rivolgendosi ai due novelli sacerdoti, viene ricordato in una nota diffusa oggi dalla diocesi, ha insistito sull’immagine del buon pastore, che conosce una ad una le sue pecore ed è pronto a offrire la vita per loro. “Don Antonio e don Claudio – chiamati al sacerdozio in età diverse e con esperienze diverse alle spalle – devono sapersi immergere in questo amore di Dio con la stessa passione con cui lo ha fatto Gesù”, si legge nella nota.
Era gremita la cattedrale domenica; con l’arcivescovo Morandi hanno concelebrato i vescovi emeriti Paolo Rabitti, Luciano Monari e Massimo Camisasca e il vicario generale Giovanni Rossi, oltre a decine di sacerdoti; accanto all’altare numerosissimi erano i diaconi permanenti.
Compito del sacerdote, ha ribadito mons. Morandi, è “di condividere gioie, speranze, prove, sofferenze del popolo a lui affidato – prosegue la nota -; deve saper pronunciare parole di consolazione e incoraggiamento; inoltre, alla base del suo ministero deve essere la preghiera assidua. Deve parlare ‘con’ Dio delle sorelle e dei fratelli a lui affidati e sfuggire con decisione la tentazione di vivere di rendita; deve saper crescere nella fede ogni giorno, arricchendo il suo ministero”.
Don Antonio e don Claudio – ha concluso l’arcivescovo – saranno accolti nel presbiterio diocesano: generoso e anche “originale” e dovranno essere per i confratelli un balsamo che rinfranca.