Azzardo: Mettiamoci in gioco e Consulta nazionale antiusura, presentate sei proposte per “difendere realmente il diritto alla salute dei cittadini”

Per far fronte all’esplosione del fenomeno dell’azzardo, sempre più drammatica, e difendere realmente il diritto alla salute dei cittadini, Mettiamoci in gioco e Consulta nazionale antiusura hanno avanzato, stamattina, durante un incontro a Roma, una serie di proposte. La prima è “approvare una legge quadro del settore, che deve avere come priorità la salute dei cittadini, che non può essere sacrificata per il profitto dei privati e l’esigenza di far cassa da parte dello Stato”. La seconda “impedire realmente ogni tipo di pubblicità del gioco d’azzardo. Il divieto attuale viene aggirato facilmente da parte dei concessionari, con diversi escamotage. Bisogna evitare che l’offerta e gli operatori del gioco d’azzardo siano presenti, in qualunque modo e forma, sui media”. La terza “non utilizzare espressioni che hanno il solo scopo di nascondere la reale natura dell’azzardo. In particolare, è scorretto e inopportuno utilizzare il termine ‘ludopatia’, che non cita l’azzardo. Il termine corretto, anche dal punto di vista scientifico, è ‘disturbo da gioco d’azzardo’. Anche l’espressione ‘gioco responsabile’ è fuorviante perché fa ricadere sull’individuo la responsabilità di un consumo problematico o di una dipendenza che sono, invece, attivamente perseguiti dal mercato. Infine, l’enfasi sul ‘gioco legale’, sempre richiamato dai concessionari, ha l’obiettivo di spostare l’attenzione sul gioco illegale, quando sappiamo da diverse ricerche e indagini che la crescita del gioco legale favorisce anche la diffusione del gioco illegale e che le organizzazioni criminali investono pesantemente anche nel gioco legale”.
Ancora, “opporsi alla compartecipazione alle Regioni e agli enti locali del 5% del gettito delle Slot e delle Vlt. Se questa proposta passasse, infatti, pregiudicherebbe l’indipendenza delle istituzioni regionali e locali rispetto al fenomeno, creando un conflitto tra l’esigenza di tutelare il diritto alla salute dei cittadini e il bisogno di aumentare le entrate, tanto più laddove la situazione economico-finanziaria delle istituzioni è più grave”.
La quinta proposta è “garantire il diritto all’accesso ai dati sulla diffusione del gioco d’azzardo nel nostro paese. Questi dati sono cruciali per conoscere l’evoluzione del settore e prendere così le decisioni migliori per regolamentare il settore e difendere i diritti dei cittadini. Istituzioni, associazioni ed esperti devono poterli avere nel modo più completo e tempestivo possibile, suddivisi per gioco fisico e online e per Regione, Provincia e Comune”. Su questo, ancora una volta, si registra, la denuncia, “una reticenza e mancanza di trasparenza da parte dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, se non un vero e proprio ostruzionismo, che sono stati anche oggetto di interrogazioni parlamentari”.
Infine, “ricostituire l’Osservatorio per il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave presso il ministero della Salute. Sarebbe grave che questo organismo fosse soppresso per istituire una Consulta permanente dei giochi pubblici presso il ministero dell’Economia, con la presenza dei rappresentanti della filiera dell’azzardo, come intende fare il governo. Sarebbe un deciso passo indietro rispetto a una conquista che sembrava acquisita”.

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