Elezioni europee: Istituto Toniolo, giovani e voto. Rosina (coordinatore della ricerca), “indecisione su partiti e candidati da votare”

Dall’indagine dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo sulle prossime elezioni europee (2.000 gli italiani intervistati, 1.000 a testa per Germania, Francia, Polonia e Spagna) emerge che il 68,1% dei giovani intervistati dichiara che andrà con alta probabilità a votare. Gli indecisi sul recarsi o meno alle urne sono il 10,5%, mentre gli orientati all’astensione sono il 21,4%. “Tra questi ultimi, ovvero tra chi pensa di non votare, a dirsi non interessato alla politica è 1 su 4 e un numero equivalente non si sente rappresentato da alcun partito”. A considerare inutile il voto è 1 giovane su 5”. Chi ha già deciso chi votare ed è pienamente convinto è solo l’11,7% degli intervistati.
Gli obiettivi assegnati al voto “sono articolati”, specifica l’indagine del Toniolo. “Prevale in senso relativo chi”, tra i giovani italiani, “vuole far entrare in Parlamento persone competenti (maggiore anche rispetto ai coetanei degli altri Paesi). Segue la preoccupazione per la salvaguardia degli interessi dell’Italia. Non trascurabile chi pensa di usare il voto anche in modo strumentale per dare un segnale alla politica interna del Paese”. Attorno al 13% chi vuole promuovere forze e persone nuove (valore inferiore rispetto agli altri Paesi dell’Europa occidentale, superiore solo al dato polacco).
“I giovani italiani non sono disinteressati rispetto all’Europa”, afferma Alessandro Rosina, coordinatore scientifico della ricerca: “in ampia maggioranza intendono recarsi alle urne. L’indecisione maggiore, anche rispetto agli altri Paesi, riguarda il partito e i candidati da scegliere. Sia l’affluenza alle urne che la scelta di chi votare verrà decisa negli ultimi giorni”. Rosina aggiunge: “La grande maggioranza degli under35 italiani è ancora in attesa di trovare gli argomenti giusti e convincenti nella campagna elettorale e lo farà informandosi sul programma dei partiti. Al centro mettono sia alcuni temi che li riguardano direttamente, come l’occupazione e la valorizzazione all’interno dei processi di sviluppo economico, sia grandi questioni del proprio tempo alle quali si sentono molto sensibili, come il cambiamento climatico, i diritti e le diseguaglianze sociali. Si tratta di temi ancor più sentiti dai giovani italiani rispetto ai coetanei europei e sono la leva principale su cui le forze politiche potranno ottenere il loro consenso”.

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