Elezioni europee: Istituto Toniolo, giovani e voto. Il 68,1% intende recarsi ai seggi. Più fiducia nell’Ue che nelle istituzioni italiane

Foto Calvarese/SIR

“L’indecisione più che sul recarsi o meno alle urne riguarda i partiti e i candidati a cui affidare la propria preferenza”: è quanto emerge dall’indagine dell’Istituto Toniolo su giovani ed elezioni europee. “Il 68,1% del campione intende partecipare alle elezioni. Chi ha già deciso che diserterà le urne, indipendentemente dai contenuti della campagna elettorale, è il 21,4%, gli indecisi sul disertare o meno le urne sono il 10,5%”. Se poco più di 1 su 5 non andrà a votare, un numero di intervistati di entità analoga ha invece già deciso il simbolo da indicare. “La grande maggioranza, quasi il 60%, è quindi ancora in attesa di decidere chi votare e lo farà informandosi sul programma dei partiti (oltre due su tre lo stanno facendo o intendono farlo)” (ma i dati sono riferiti al 23 maggio).
Ad esprimere fiducia verso l’Unione europea è il 55 per cento degli intervistati. “Si tratta di un valore superiore a quasi tutte le istituzioni politiche italiane, tranne che al Presidente della Repubblica”, si legge nel rapporto del Toniolo. “Solo 1 su 5 pensa, in particolare, che l’appartenenza dell’Italia all’Ue sia un fatto negativo. L’atteggiamento positivo risulta alto soprattutto tra i laureati e tra i più giovani”.
L’aspetto più controverso della visione dell’Unione europea è l’eventualità di ulteriore allargamento, che trova comunque i giovani intervistati più favorevoli (38,6%) che contrari (23,4%).
Le voci che ottengono maggior consenso fra le acquisizioni dell’Ue sono: la libertà di circolazione (67% favorevoli contro 13,9% sfavorevoli), la politica comune in tema di immigrazione (52,% contro 17,2%), seguiti dalla politica energetica e dalla difesa comune (50% contro 16%, temi diventati ancor più sensibili dopo la guerra in Ucraina).

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