La festa patronale parrocchiale occasione non solo di preghiera ed elevazione spirituale, ma anche di riflessione e sensibilizzazione su temi di attualità, come la legalità in contrasto con la violenza e le mafie. Nella parrocchia Sant’Antonio di Padova, nel quartiere Carbonara a Bari, la festa di Sant’Antonio di Padova, che ricorre il 13 giugno, ha quest’anno come tema, scelto dal Consiglio pastorale parrocchiale, è “Sant’Antonio difensore dei diritti umani”. “Tutte le iniziative programmate – spiega il parroco, don Alfonso Giorgio – fanno riferimento a questo tema generale. Nell’ambito dei festeggiamenti della festa di S Antonio, martedì 11 giugno, alle ore 19,30, accoglieremo tra noi il procuratore aggiunto della Procura di Bari, Ciro Angelillis, per parlarci di ‘Giustizia, legalità e misericordia’. Iniziativa necessaria specialmente dopo le varie vicende di illegalità e corruzione apprese dalla cronaca nella città di Bari. Vogliamo offrire, così, un’occasione di riflessione e formazione. Per questo all’evento ho invitato giovani, studenti, adulti. Dal procuratore aggiunto avremo la testimonianza diretta di una persona che ogni giorno opera per ristabilire la legalità”.
Tra le altre iniziative, lunedì 10 giugno, un musical ispirato alla vita di don Franco Ricci, sacerdoti fidei donum della diocesi di Bari-Bitonto, ucciso in Etiopia perché difendeva i diritti umani. “Il suo annuncio del Vangelo ha dato disturbo – evidenzia don Alfonso – e fu ucciso in un’imboscata, il 19 giugno 1992”. Il sacerdote fidei donum cadde vittima per mano di bande armate che perseguitavano i fedeli della missione, in difesa dei quali si era apertamente schierato.
La parrocchia si trova in periferia e recentemente quella è salita alla ribalta delle cronache per un evento delittuoso: infatti, è stato trovato morto un indiano, ucciso con colpi di pistola, nelle campagne tra i quartieri di Ceglie e Carbonara. “Pare che a sparare – ci dice il parroco – siano stati dei ragazzi, ma non si sa ancora chi sono. Un episodio che rende ancora più urgente sensibilizzare. È vero che rispetto al passato ci sono meno sparatorie, ma il fatto che ancora accadano non ci può lasciare indifferenti”. Il santo a cui è intitolata la parrocchia è stato un difensore dei diritti: “Ha combattuto soprattutto gli usurai – ricorda don Giorgio – e ha sempre difeso i poveri. A livello popolare Sant’Antonio viene ricordato come colui che dà i pani ai poveri, ma il santo di origine portoghese aveva anche una preparazione teologica di alto livello ed era molto impegnato socialmente nella difesa dei diritti dei poveri”.
Tra le altre iniziative, domenica scorsa c’è stato un pranzo per i poveri, mentre nella giornata della festa ci sarà una processione, anche questa caratterizzata dal tema scelto per quest’anno: “Anche iniziative popolari come le processioni, infatti, possono offrire l’occasione per portare dei messaggi. Durante la processione dei ragazzi sono previste delle soste durante le quali saranno lanciati dei messaggi sulla tutela dei diritti, sulla giustizia, sulla legalità, partendo dagli scritti di Sant’Antonio. Queste pratiche di pietà popolare vanno valorizzate così”.