“Oggi, raggiunta l’ultima vetta, quella più alta, fra Gianfranco Agostino può contemplare Colui che è autore di ogni bellezza e di ogni dono perfetto, l’Altissimo Onnipotente Buon Signore”: il funerale del vescovo emerito di Treviso, Gianfranco Agostino Gardin si è concluso con le parole del ministro generale dell’Ordine dei francescani conventuali, fra Carlos Trovarelli, che ha voluto donare a tutti la bella immagine di mons. Gardin, appassionato di montagna, che ha raggiunto la vetta più alta. Presiedute dal patriarca di Venezia e presidente della Conferenza episcopale triveneta Francesco Moraglia, le esequie hanno raccolto in cattedrale, questa mattina, 28 giugno, molte persone, solo pochi mesi dopo il funerale di un altro vescovo emerito, mons. Paolo Magnani. Sedici i vescovi concelebranti, 150 circa i sacerdoti, molti anche i religiosi francescani. “Gesù ci dice che egli ci prepara un posto nella casa del Padre, per essere anche noi dove è Lui. Io mi sento sempre più interessato a questo tema e si fa sempre più viva per me la preoccupazione di non perdere quel posto”: sono parole del vescovo Gardin, citate dal patriarca Moraglia nell’omelia. All’inizio della celebrazione il vescovo di Treviso, Michele Tomasi, ha ricordato che “padre Agostino ci manca e ci mancherà, ma il Signore, il Dio della vita che lo accoglie nella gioia, saprà asciugare ogni lacrima e consolare ogni pianto”.
Tomasi ha inoltre letto la lettera che il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, ha inviato a nome del Pontefice: “Papa Francesco – recita un passaggio -, nel ricordare il solerte e fecondo servizio alla Chiesa e alla Santa Sede del compianto presule, che nel corso della sua vita è stato pastore sollecito e premuroso sull’esempio del poverello di Assisi, facendosi prossimo ai fratelli con umiltà e perfetta letizia, implora dal Signore per lui il premio eterno promesso ai fedeli servitori del Vangelo, e di cuore imparte la benedizione apostolica estendendola a quanti si uniranno alla preghiera di suffragio”.
Dopo il rito funebre, la sepoltura nella cripta della cattedrale, dove riposano gli altri vescovi di Treviso defunti.