“Diverse modifiche che governo e parlamento hanno apportato al Codice del Terzo settore sono positive anche se non intervengono su tutti i nodi irrisolti della riforma”: lo ha dichiarato Stefano Tassinari, vicepresidente nazionale Acli e responsabile Terzo settore. “Con il Forum del Terzo settore – precisa -, consapevoli che ci fossero importanti e urgenti richieste che dovevano passare, abbiamo chiesto che il testo fosse approvato senza variazioni, tenuto anche conto del fatto che il viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci, si è impegnata a continuare il lavoro di confronto comune svolto per produrre ulteriori miglioramenti in una fase successiva”.
Tra le modifiche positive: “il rendiconto per cassa, per gli enti senza personalità giuridica con entrate non superiori a 60.000 €, che prevede che entrate e uscite possano essere riportate in forma aggregata; l’innalzamento dei limiti che obbligano a dotarsi dell’organo di controllo; l’innalzamento della percentuale massima di lavoratori al 20% del numero dei soci per le associazioni di promozione sociale; la possibilità di operare con un delegato per caricare i dati sul Runts;
la previsione di almeno 30 giorni di tempo, in caso di diffida degli uffici Runts, per adempiere a mancati o incompleti depositi o aggiornamenti di documenti e informazioni; il non computo delle sponsorizzazioni tra le attività diverse (solo ai fini del confronto con quelle di interesse generale, purché i proventi siano impiegati per lo svolgimento di attività sportive dilettantistiche) per gli Ets iscritti anche al registro delle attività sportive dilettantistiche (anche se purtroppo solo per loro, questa norma elimina una discriminazione a loro carico rispetto ad altri enti sportivi non Ets)”.
“Rispetto a quanto si era proposto manca in particolare un alleggerimento delle responsabilità degli amministratori – ha concluso Tassinari – non si può trattare le piccole organizzazioni basate sul volontariato come se fossero imprese”.