“Il chiacchiericcio è una peste, sembra poca cosa, ma distrugge da dentro”. A ribadirlo a braccio è stato il Papa, nel discorso rivolto partecipanti al XXV Capitolo Generale della Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù (Dehoniani), ricevuti in udienza. “State attenti. Mai chiacchierare di un altro, mai!”, ha proseguito Francesco sempre fuori testo: “C’è un buon rimedio per il chiacchiericcio: mordersi la lingua, così la lingua si infiamma e non ti lascia parlare. Ma per favore, mai sparlare degli altri”. “Senza preghiera non si va avanti, non si sta in piedi: né nella vita religiosa, né nell’apostolato! Senza preghiera non si combina nulla”, l’altro appello del Papa. “Tante volte vediamo che questo mondo sembra aver perso il cuore”, l’analisi di Francesco, secondo il quale “il segreto di un annuncio credibile” è “lasciar scrivere, come Gesù, la parola amore nella nostra carne, cioè nella concretezza delle nostre azioni, con tenacia, senza fermarci di fronte ai giudizi che sferzano, ai problemi che angustiano e alle cattiverie che feriscono, senza stancarsi, con affetto inesauribile per ogni fratello e sorella, solidali con Cristo Redentore nel suo desiderio di riparazione per i peccati di tutta l’umanità”.