Tratta: vescovi irlandesi su Summit in corso a Cork, “forma di schiavitù moderna” da sradicare. “Se chiudiamo gli occhi, diventiamo complici”

“La tratta di esseri umani è una forma di schiavitù moderna e rappresenta un attacco alla nostra dignità umana”. È quanto scrivono i vescovi irlandesi in una Dichiarazione diffusa oggi in occasione del Summit internazionale sulla lotta alla tratta di esseri umani che si è aperto oggi in Irlanda presso l’University College di Cork, al quale sta partecipando anche il card. Vincent Nichols come presidente del Gruppo Santa Marta.
“L’Irlanda – scrivono i vescovi – è lungi dall’essere immune dal traffico di esseri umani, come hanno dimostrato recenti rapporti. Le donne rappresentano il 67% delle persone trafficate in Irlanda e la tratta a scopo di sfruttamento sessuale è la forma più comune di questo crimine, rappresentando il 55% delle vittime”. I vescovi sottolineano come il contrasto al fenomeno sia oggi “ancora più urgente a causa dell’aumento del numero di immigrati costretti a venire qui dal Regno Unito”. Sebbene i recenti Rapporti sulla tratta di persone del Dipartimento di Stato americano (pubblicato il 24 giugno 2024) rilevino gli “sforzi complessivi crescenti” dell’Irlanda nell’affrontare la gravità di questa questione, molto resta ancora da fare per l’eliminazione totale del fenomeno. Sul fronte poi sono fortemente impegnati molti gruppi cattolici come l’Apt (Act to Prevent Trafficking) e l’Apostolato del Mare di Stella Maris. Il loro lavoro prevede l’assistenza concreta alle vittime e la sensibilizzazione nei settori dell’istruzione, della sanità e dell’ospitalità, nonché dei servizi di sicurezza e del personale aeroportuale. Ma anche le parrocchie possono fare la loro parte. Come dice Papa Francesco – scrivono i vescovi – “sappiamo che la lotta alla tratta può essere vinta, ma è necessario andare alla radice del problema ed eliminarne le cause”. Nell’augurare all’incontro “ogni benedizione per il suo successo”, i vescovi assicurano il loro impegno e l’impegno delle loro Chiese locali a “combattere questa moderna schiavitù. Esortiamo i leader nel campo degli affari, della politica e degli affari sociali, e tutti noi come consumatori, a mettere la dignità umana al di sopra del profitto e del guadagno. Se chiudiamo gli occhi e le orecchie, se non facciamo nulla, siamo colpevoli di complicità”.

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