“Di fronte alla tragica situazione della tossicodipendenza di milioni di persone in tutto il mondo, di fronte allo scandalo della produzione e del traffico illecito di tali droghe, non possiamo essere indifferenti”. È l’appello del Papa, nella parte finale della catechesi odierna, pronunciata in piazza San Pietro e dedicata alla Giornata mondiale contro l’abuso e il traffico illecito di droga. “Il Signore Gesù si è fermato, si è fatto vicino, ha curato le piaghe”, ha ricordato Francesco: “Sullo stile della sua prossimità, siamo chiamati anche noi ad agire, a fermarci davanti alle situazioni di fragilità e di dolore, a saper ascoltare il grido della solitudine e dell’angoscia, a chinarci per sollevare e riportare a nuova vita coloro che cadono nella schiavitù della droga”. “E anche preghiamo per questi criminali che danno la droga ai giovani: sono criminali, sono assassini!”, ha esclamato a braccio: “Preghiamo per la loro conversione”. “Nei miei viaggi nelle diverse diocesi e paesi ho potuto visitare diverse comunità di recupero ispirate dal Vangelo”, ha detto ancora il Papa: “Esse sono una testimonianza forte e piena di speranza dell’impegno di preti, consacrati e laici di mettere in pratica la parabola del Buon Samaritano. Così pure sono confortato dagli sforzi intrapresi da varie Conferenze episcopali per promuovere legislazioni e politiche giuste riguardo al trattamento delle persone dipendenti dall’uso di droghe e alla prevenzione per fermare questo flagello”.