Migranti: Comunità di Sant’Egidio di Napoli, domani la preghiera “Morire di speranza” nella chiesa di San Pietro Martire

“Quest’anno la Giornata mondiale del rifugiato coincide con una serie di eventi luttuosi che ripropongono in termini drammatici gli estenuanti viaggi che i profughi sono costretti ad affrontare per giungere in Europa. Infatti, nei giorni scorsi è giunta notizia della morte di 66 profughi lungo le coste della Calabria e di 10 annegati nei pressi dell’isola di Lampedusa. Ancora una volta fra loro, a perdere la vita sono stati tanti bambini”. Lo ricorda, in una nota, la Comunità di Sant’Egidio di Napoli, sottolineando che, “purtroppo, queste tragedie sono in continuità con quanto sta accadendo nel Mediterraneo. Tra il 1° gennaio di quest’anno e oggi si contano già oltre 800 tra morti e dispersi, una media di cinque al giorno. Si rischia di ripetere la catastrofe umanitaria avvenuta nel 2023, quando sono morti 3.129 profughi. Si tratta di un drammatico record, il bilancio più alto registrato nel Mediterraneo dal 2017. Siamo circondati da apocalissi e il rischio è di abituarsi e diventare disumani nell’indifferenza”.
La Comunità di Sant’Egidio di Napoli aggiunge: “Sempre in questi giorni è accaduto che un bracciante indiano ha perso la vita a causa dello sfrontato disprezzo nei suoi confronti da parte dei suoi datori di lavoro. Questi eventi ripropongono l’impellenza di doversi occupare della condizione di chi emigra e giunge fra noi, senza che nel discorso pubblico vi sia una minima considerazione dei drammi da cui provengono i profughi e delle condizioni di schiavismo a cui sono sottoposti i lavoratori stranieri”.
Come da molti anni, la Comunità di Sant’Egidio – insieme ad altre associazioni – promuove la preghiera “Morire di speranza” in cui si ricordano le persone che hanno cercato di giungere nel nostro Paese e hanno perso la vita durante il viaggio. Alla preghiera che si terrà domani, giovedì 27 giugno, alle 18, nella chiesa di san Pietro Martire, a Napoli, hanno aderito il Centro Fernandes di Castelvolturno, le Acli di Napoli, la Caritas diocesana di Napoli, Refugees Welcome Italia e i Missionari Comboniani del Destra Volturno.
La Comunità di Sant’Egidio è “in prima linea a Napoli e in Campania nell’essere vicina ai migranti con le Scuole di lingua e cultura italiana che nel corso di quest’anno scolastico, appena concluso, hanno assicurato corsi gratuiti a più di 1.500 studenti. È un servizio prezioso che la Comunità assicura, con il coinvolgimento di circa 70 volontari che grazie al loro impegno costante facilitano in prima persona l’accoglienza e l’integrazione di chi giunge da altri Paesi e vuole essere fattivamente inserito nella società italiana”, evidenzia la nota.
Sempre in Campania sono accolte diverse famiglie giunte con i corridoi umanitari, che consentono l’arrivo in sicurezza di profughi che scappano da guerre, persecuzioni e calamità naturali con un programma di integrazione personalizzato. “È un orgoglio per la nostra Regione essere ospitale e attenta verso i drammi di queste persone: per questo motivo, la Comunità auspica che un numero sempre maggiore di nuclei familiari, in cui abbiano centralità soprattutto persone vulnerabili come i bambini, sia accolto nella nostra regione. È questa la via maestra per salvare vite umane ed evitare altre immani tragedie”, conclude la Comunità di Sant’Egidio di Napoli.

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