Diocesi: Milano, proposta pastorale dell’arcivescovo Delpini. “Basta. L’amore che salva e il male insopportabile”

(Foto ANSA/SIR)

“Basta. L’amore che salva e il male insopportabile”: è il titolo della proposta pastorale 2024-2025 dell’arcivescovo mons. Mario Delpini, diffusa oggi a Milano. È lo stesso arcivescovo a spiegare, nell’introduzione, il significato di un titolo ritenuto provocatorio: “La proposta pastorale invita a rinnovare la fiducia nella grazia di Dio che basta per perseverare nella vita cristiana e propone di dire ‘basta’ al male con cui i figli degli uomini tormentano gli altri e se stessi”. Richiamando la Lettera di san Paolo ai Corinzi e gli scritti di santi come Teresa d’Avila e Ignazio di Loyola, mons. Delpini spiega che “lo smantellamento della nostra superbia apre uno spazio in cui si fa percepibile in modo limpido che tutto è frutto del dono del Signore, potenza sua che si manifesta proprio nella nostra debolezza […]. Questo ci dona anche la chiarezza e il coraggio di dire ‘basta’ a quanto fa dimenticare il dono del Signore o a quanto lo contrasta esplicitamente”.
Dopo avere ricordato che “il centro della proposta pastorale è sempre l’anno liturgico, ossia la celebrazione del mistero di Cristo, che si distende nell’arco temporale dell’anno” e avere richiamato la necessità di “evitare un consumo individualistico della messa”, mons. Delpini ricorda che il prossimo anno pastorale, al via nella diocesi il 7 settembre, sarà quello dell’introduzione della seconda edizione del Messale ambrosiano, “occasione per riprendere il tema del celebrare, per rendere le celebrazioni attrattive ed edificanti per tutto il popolo di Dio”.
Vengono poi citati, e collegati al tema della proposta, altri due appuntamenti del nuovo anno: la canonizzazione di Carlo Acutis (“Invito a guardare al giovane Carlo per diventare con lui amici di Gesù, per riconoscere che le debolezze personali sono il luogo in cui si manifesta la forza misteriosa di Dio”) e i 1.700 anni dal Concilio di Nicea (“Nei primi secoli della storia della Chiesa i cristiani hanno molto pregato, pensato, sofferto per difendere l’essenziale verità a proposito di Gesù, vero Figlio di Dio che ci rende figli di Dio”).
Ma il 2025 sarà caratterizzato, soprattutto, dal Giubileo della Chiesa universale, al via il prossimo 24 dicembre. Richiamando la tradizione biblica della sospensione dello sfruttamento intensivo della terra, l’arcivescovo Delpini, nel capitolo intitolato “Lasciate riposare la terra”, scrive: “La tradizione operosa che caratterizza le nostre comunità e l’inclinazione spontanea degli operatori pastorali sono esposte alla tentazione di diventare un protagonismo frenetico. Ritengo pertanto doveroso richiamare a riconoscere il primato della grazia e quindi l’irrinunciabile dimorare nella dimensione contemplativa della vita, nell’ascolto della Parola e nella centralità della Pasqua di Gesù che si celebra nell’Eucaristia”. Dunque, aggiunge, “nell’anno giubilare è opportuno che ci sia un tempo, per esempio il mese di gennaio, non tanto per ulteriori riunioni e discussioni, ma per sospendere, per quanto è possibile, le attività ordinarie e vivere un ‘tempo sabbatico’, dedicato non a fare qualche cosa, ma a raccogliersi in una preghiera più distesa, in conversazioni più gratuite, in serate familiari più tranquille”.

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