Diocesi: Mantova, Marmirolo domani saluta le Piccole Figlie della Croce

Domani, giovedì 27 giugno, con una santa messa presieduta dal vescovo di Mantova, mons. Marco Busca, alle 18, la parrocchia di Marmirolo saluta la comunità delle Piccole Figlie della Croce, associazione pubblica di fedeli di diritto diocesano, che per più di quarant’anni ha collaborato nella vita della parrocchia, in particolare nella pastorale giovanile e nella carità.
Sul sito della diocesi di Mantova Annamaria Venturelli, responsabile generale dell’associazione, racconta i punti principali della storia delle Piccole Figlie della Croce a Marmirolo: “La storia parte dalla chiamata a donare la nostra presenza nella parrocchia di Marmirolo da parte del parroco don Primo Guatta, nel settembre del 1983. È stato un dono ricevuto, un talento posto nelle nostre mani per diventare lievito all’interno della comunità marmirolese”. “L’impegno più gravoso vissuto – prosegue Venturelli – è stata la preparazione della Missione Francescana, che ha dato ottimi risultati, e di cui abbiamo goduto i frutti per diversi anni”.
Rispetto alla “chiusura” della missione a Marmirolo, la responsabile generale dell’Associazione osserva: “Ogni chiusura è una sofferenza, ma da ogni sofferenza può nascere una realtà nuova. Siamo giunte al compimento della nostra missione a Marmirolo, ma abbiamo una grande speranza: che lasci spazio al concepimento di qualcosa di nuovo. Il nostro fondatore mons. Aldo Vignola in un suo scritto diceva: ‘La Piccola Figlia della Croce deve impegnarsi a preparare i laici, per poi lasciare e andare… deve aiutarli a comprendere la loro missione battesimale’. Il mandato di Gesù “andate e annunciate” non è solo per noi consacrati, ma per ogni battezzato. Noi preghiamo perché questo si realizzi nella comunità marmirolese, oggi Unità pastorale Madonna dei Miracoli. Questo sarebbe il segno più bello che la nostra presenza è stata generativa di vera fede”.
E conclude: “Noi restiamo comunque presenti in diocesi (a Castiglione delle Stiviere) con la nostra preghiera, offerta e testimonianza, unite alla carità che possiamo ancora vivere con l’aiuto del Signore e della diocesi tutta”.

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