Solidarietà: Vittorio Veneto, presentazione giovedì 27 giugno del progetto Caritas “Terramica 2” per persone vulnerabili

“Sta prendendo forma a Mansuè il ‘Progetto Terramica 2’, che raccoglie l’eredità dell’omonima cooperativa e ha come scopo la valorizzazione del lascito testamentario della maestra Maria Bertacchini, con attività a favore di persone vulnerabili”. Con queste parole, don Andrea Forest, direttore della Caritas della diocesi di Vittorio Veneto, introduce le novità relative a “Terramica”, la cooperativa sorta nel 2018, e che ora, con un suo rilancio (“Terramica 2”), diventerà un progetto guidato dalla Caritas diocesana, centrato su due aspetti fondamentali: l’accoglienza di persone in situazione di fragilità e l’attuazione di percorsi di agricoltura sociale, mettendo a frutto le serre già allestite nella proprietà di Via Portobuffolè 61, a Mansuè. Caritas diocesana presenterà il “Progetto Terramica 2” a tutta la comunità, a quella di Mansuè in particolare, ma anche alla stampa, in un incontro aperto alla cittadinanza. Ciò avverrà giovedì 27 giugno, alle ore 19, presso la sala della biblioteca comunale di Mansuè, in Via Don Mario Furlan 1. Saranno presenti, oltre ai responsabili della Caritas diocesana, anche alcuni membri della Fondazione Moro di Oderzo, che si affiancheranno nella presentazione del progetto.  “Negli anni – spiega ancora don Forest – il marchio Terramica è diventato nel territorio sinonimo di inclusione, di cura delle fragilità, di lavoro di qualità attraverso cui è avvenuto il riscatto sociale di molte persone. Si è quindi creata nel territorio una certa aspettativa e dei profondi legami, testimoniati anche dai diversi volontari che erano impegnati a vario titolo, sia nella gestione della casa, sia nella raccolta e nel servizio del punto vendita. Ora che la cooperativa ha terminato l’attività, il rischio è quello che si crei un clima di sfiducia e di delusione, che può essere ulteriormente alimentato dall’incertezza rispetto al futuro di Terramica”. Per partecipare alla presentazione, è richiesta l’invio di una mail a: direttore@lazione.it.

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