Pace globale: mons. Paglia (Pav), “nuovo umanesimo planetario” per “costruire una ‘civiltà della Terra'”

Le due encicliche Laudato si’ e Fratelli tutti di Papa Francesco “richiedono un superamento del vecchio antropocentrismo e spingono verso una nuova visone dell’umano. Ovviamente resta salda la conquista di un umanesimo che ha esaltato il valore e la dignità di ogni essere umano, chiunque egli sia, da ovunque egli giunga. Ma va perseguita una globalizzazione di questo umanesimo: l’umanesimo dei diritti umani, dei diritti delle donne, della libertà-eguaglianza-fraternità, della democrazia, della solidarietà globale”. Così l’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, nel suo intervento al seminario di studio “Dalla Laudato si’ a Fratelli tutti: non c’è giustizia sociale senza giustizia climatica”, in corso a Roma, a Palazzo San Calisto. Perché, osserva citando il Papa, “tutto è collegato, e questo ci invita a maturare una spiritualità della solidarietà globale che sgorga dal mistero della Trinità” (LS 240). “La diversità nell’unità – sottolinea Paglia – è il tesoro dell’umanità; l’unità nella diversità è il tesoro dell’umanità: questa è la ‘buona novella’ del nuovo umanesimo per il terzo millennio. L’antico umanesimo aveva prodotto un universalismo astratto, ideale, di fatto segnato da un sostanziale etnocentrismo e da un antropocentrismo deviato”.
D’altra parte, la tesi del presidente Pav, “il nuovo umanesimo planetario nasce dalla coscienza di dover ripensare allo stesso tempo le relazioni umane e la relazione degli uomini con la natura”, e questo “nuovo umanesimo planetario non può che produrre un universalismo concreto, reso tale dalla comunità di destino irreversibile che lega ormai tutti gli individui e tutti i popoli dell’umanità, e l’umanità intera all’ecosistema globale, al nostro pianeta Terra”. Di qui la sfida di costruire una “civiltà della Terra”, di “concepire una evoluzione antropologica verso la convivenza e la pace globale”. Una sfida che, conclude Paglia, “richiede coraggio e forza di rinnovamento mentale e spirituale, per una nuova opera di edificazione umana e di fratellanza, consapevoli che l’umanità è stata sempre esaltata dalla speranza della fraternità”.

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