“Gesù non ci risparmia le contrarietà ma, senza mai abbandonarci, ci aiuta ad affrontarle. Ci fa coraggiosi. Così anche noi, superandole con il suo aiuto, impariamo sempre più a stringerci a Lui, a fidarci della sua potenza, che va ben oltre le nostre capacità, a superare le incertezze e le esitazioni, le chiusure e i preconcetti, con coraggio e grandezza di cuore, per dire a tutti che il Regno dei Cieli è presente, è qui, e che con Gesù al nostro fianco possiamo farlo crescere insieme al di là di ogni barriera”. Lo ha detto Papa Francesco, ieri, affacciandosi alla finestra dello studio nel Palazzo apostolico vaticano per recitare l’Angelus con i circa 20mila fedeli e i pellegrini presenti in Piazza San Pietro.
Il Pontefice ha commentato il Vangelo del giorno che “ci presenta Gesù sulla barca con i discepoli, nel lago di Tiberiade”. “Essi escono da questa esperienza più consapevoli della potenza di Gesù e della sua presenza in mezzo a loro, e dunque più forti e più pronti ad affrontare gli ostacoli, le difficoltà, compresa la paura di avventurarsi ad annunciare il Vangelo. Superata con Lui questa prova, sapranno affrontarne tante altre, fino alla croce e al martirio, per portare il Vangelo a tutte le genti”, ha aggiunto il Papa. Che ha osservato: “Anche con noi Gesù fa lo stesso, in particolare nell’Eucaristia: ci riunisce attorno a Sé, ci dona la sua Parola, ci nutre con il suo Corpo e il suo Sangue, e poi ci invita a prendere il largo, per trasmettere a tutti quello che abbiamo sentito e condividere con tutti quello che abbiamo ricevuto, nella vita di ogni giorno, anche quando è difficile”. Quindi, l’invito a chiederci: “Nei momenti di prova, so fare memoria delle volte in cui ho sperimentato, nella mia vita, la presenza e l’aiuto del Signore? Pensiamo: quando arriva qualche tempesta, mi lascio travolgere dall’agitazione oppure mi stringo a Lui – ci sono tante tempeste interiori –, per ritrovare calma e pace, nella preghiera, nel silenzio, nell’ascolto della Parola, nell’adorazione e nella condivisione fraterna della fede?”.