Naufragi nel Mediterraneo: mons. Oliva (Locri-Gerace), “non vogliamo che la nostra umanità anneghi nel mare dell’indifferenza”

Foto Giovanni Lucà - Diocesi Locri-Gerace

“Non vogliamo che la nostra umanità anneghi nel mare dell’indifferenza”. È stato questo l’appello rivolto dal vescovo di Locri-Gerace, mons. Francesco Oliva, presiedendo una veglia di preghiera, sabato sera, a Roccella Ionica (Rc), per ricordare i morti in mare dell’ultima tragedia sulle coste calabresi. Una celebrazione che ha visto la partecipazione di tanti cittadini e che si è aperta dalla chiamata alla preghiera islamica da parte dell’imam e dalla lettura dei nomi delle vittime e dei dispersi di questo naufragio: “Perché ognuno – ha detto mons. Oliva – è un pezzo dell’unica e irripetibile immagine di Dio”. “Vogliamo vivere questo momento di preghiera e di riflessione insieme a tutti i poveri, agli esclusi dalla società e ai nuovi crocifissi della storia di oggi, i migranti, in particolare i naufraghi morti, i dispersi, i sopravvissuti alla tragedia, vittime delle nostre chiusure, dei poteri e delle legislazioni, della cecità e dell’egoismo, ma soprattutto del nostro cuore indurito dall’indifferenza”, ha aggiunto il vescovo di Locri-Gerace: “La preghiera ci aiuta a non abituarci a queste tragedie, a vergognarci della nostra durezza di cuore”. Presenti alla veglia molti sindaci della Locride con le fasce tricolori, tanti sacerdoti e anche il vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, mons. Attilio Nostro.

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