Lasciti solidali: Comitato Testamento solidale, trend in aumento (+19,5%) anche tra i donatori meno abbienti

È un trend costante quello di inserire un lascito solidale nelle ultime volontà: nonostante le grandi crisi che la nostra epoca sta attraversando, gli italiani non sembrano essersi scoraggiati dallo scegliere la strada della generosità post mortem. Lo certifica la ricerca promossa dal Comitato Testamento solidale – che riunisce 27 grandi organizzazioni no profit – in collaborazione con il Consiglio nazionale del Notariato su un campione di oltre 500 notai. Dal 2016 ad oggi, dunque, la predisposizione degli italiani verso un lascito solidale non ha subìto alterazioni e il numero di italiani propensi è rimasto sostanzialmente invariato secondo quanto afferma il 73,8% dei notai, mentre la tendenza è in aumento per il 19,5% del campione che dichiara di aver notato una crescita costante negli anni (11,3%) o dopo la pandemia (8,2%). Solo il 6,7% del campione rileva una diminuzione della propensione.
Quanto alla somma destinata, i dati che emergono dalla ricerca confermano come un lascito solidale non sia appannaggio esclusivo di persone particolarmente abbienti: sebbene per il 45% dei notai intervistati chi predispone un lascito solidale sia detentore di un patrimonio piuttosto consistente, per la maggioranza – il 46,1% del campione – coloro che decidono di lasciare parte della propria eredità ad una causa benefica dispongono di un patrimonio nella media, frutto di una normale vita lavorativa. A riprova che non si tratta di una «faccenda» solo per milionari, il fatto che il valore del lascito medio spesso si aggiri attorno a cifre inferiori ai 20 mila euro (per il 31,8% degli intervistati). Per il 36,8% si tratta di donazioni tra i 21 e i 50 mila euro, per il 21,3% tra i 51 e i 100 mila. Il valore del lascito medio è di oltre 100 mila euro solo per il 10% del campione, a conferma che i lasciti di sostanziose entità restano l’eccezione, e non la regola.
“L’indagine che abbiamo promosso insieme al Consiglio nazionale del Notariato ci racconta il punto di vista dei notai, custodi per eccellenza delle ultime volontà – commenta Rossano Bartoli, portavoce del Comitato Testamento solidale e presidente della Lega del Filo d’Oro –. I dati emersi ci parlano di un fenomeno che resta costante o in leggero aumento e testimoniano come l’opera di informazione e sensibilizzazione che da oltre 10 anni portiamo avanti con il Comitato Testamento solidale stia dando i risultati sperati, nonostante il lavoro da compiere sia ancora tanto”.
L’età di chi pensa e si informa sul lascito solidale resta alta e lo confermano anche i notai: per l’87,6% a chiedere informazioni sul tema sono soprattutto gli over 60. Ma su questo fronte sembrerebbe delinearsi un primo cambiamento: anche sulla spinta degli 11 anni di campagne di comunicazione del Comitato Testamento solidale, per il 12,3% degli intervistati comincia a crescere l’interesse fra le persone sotto i 60 anni o ancora più giovani. Rispetto alla tipologia di beni donati, per la maggioranza assoluta del campione – il 74% dei notai intervistati – si tratta di somme di denaro, seguite dai beni immobili, oggetto prevalente dei lasciti testamentari per il 24,7% degli intervistati. Se si pensa poi alle donazioni di beni mobili diversi dal denaro, per il 26,4% si tratta di pezzi d’arte; a seguire i gioielli (per il 24% del campione) e i mobili di pregio (13%).
Infine, dalla ricerca emerge la volontà e l’interesse dei donatori di tutelare gli eredi legittimi: secondo il 60,8% degli intervistati, infatti, l’informazione più frequente richiesta da chi sta pensando al lascito solidale riguarda proprio i diritti dei familiari. Seguono le informazioni sui soggetti destinatari della donazione (per il 22,9% degli intervistati) e sull’oggetto della donazione (per il 13,9%).

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