Nicaragua: Onu, azioni del regime costituiscono “perversa negazione dello Stato di diritto”, almeno 30 arresti da marzo

Le azioni del Governo di Daniel Ortega in Nicaragua “costituiscono una perversa negazione dello Stato di diritto” e continuano a limitare lo spazio democratico. Lo dichiara l’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani, che ha contato almeno 30 nuovi arresti in relazione a questa repressione da marzo. L’Alto commissario aggiunto dell’Ufficio, Nada al-Nashif, ha presentato al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite un aggiornamento sulla situazione nel Paese centroamericano dalla precedente sessione dell’assemblea, a marzo, e ha assicurato che lo stato delle libertà fondamentali “continua a destare grave preoccupazione”, come riporta il sito indipendente 100% Noticias.
“Il Governo continua a espandere le sue indebite restrizioni agli spazi civici e democratici, approfondendo al contempo il suo controllo sul sistema giudiziario e utilizzandolo per attuare una sistematica campagna di repressione”, ha affermato la vice dell’Ufficio, guidato dall’Alto commissario, Volker Türk. Al Nashif ha osservato che almeno 23 donne e 108 uomini rimangono detenuti in relazione alla crisi dei diritti umani iniziata nel 2018, mentre “continuano gli arresti illegali e arbitrari, spesso seguiti da processi che non soddisfano le garanzie minime di un giusto processo”.
In questo contesto, ha aggiunto, “oppositori politici, leader indigeni e religiosi, accademici e intellettuali sono imprigionati in condizioni disumane”, tra cui l’isolamento prolungato, la mancanza di accesso a farmaci, servizi igienici e prodotti per l’igiene o l’assenza di visite familiari. L’Alto commissario aggiunto ha citato il caso specifico del deputato dell’Assemblea nazionale e leader indigeno Brooklyn Rivera, la cui detenzione non è stata nemmeno riconosciuta dalle autorità e di cui i familiari non conoscono la sorte.

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