Ue: non c’è l’accordo su adeguamento Iva. Dombrovskis, “distorsioni della concorrenza, porre rimedio”

Niente accordo da parte degli Stati alla proposta di adeguare le norme Iva dell’Ue all’era digitale. Lo ha annunciato il vice-presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis nella conferenza stampa a conclusione della riunione odierna dei ministri delle finanze degli Stati membri (Ecofin), l’ultima del semestre di presidenza belga. Per Dombrovskis è decisione deludente, ma che non fermerà la Commissione perché “dobbiamo porre rimedio alla situazione attuale in cui l’economia delle piattaforme non è tassata in modo equo e appropriato, con distorsioni della concorrenza tra l’economia tradizionale e quella delle piattaforme”.
Accordo dei ministri, invece, sulla decisione di avvio dei negoziati di adesione sia con l’Ucraina che con la Moldavia, cosa che avverrà a partire dalla prossima settimana. Il Commissario ha anche informato che si renderanno disponibili fino a 3 miliardi di euro di entrate derivanti dai proventi dei beni russi congelati a beneficio dell’Ucraina, entro l’anno, di cui 1,5 miliardi prima della pausa estiva, a beneficio del sostegno militare dell’Ucraina. Anche i ricavi dai beni sovrani russi congelati (oltre 200 miliardi bloccati nei Paesi dell’Ue) mobiliteranno maggiori finanziamenti per l’Ucraina: “Invece di essere i contribuenti europei a pagare per i danni causati dalla Russia, sarà la Russia stessa”, ha commentato il Commissario. Quanto ai piani nazionali di ripresa e resilienza, di cui si è anche parlato all’ecofin, “dobbiamo affrontare urgentemente i colli di bottiglia, perché il tempo stringe”, ha detto Dombrovskis, annunciando degli “orientamenti aggiornati” della Commissione per aiutare gli Stati membri ad accelerare l’attuazione dei piani nazionali.

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